martedì 27 dicembre 2011

Dimmi Chi Conosci e Ti Dirò Chi Sei (sottotitolo: le avventure di un console italiano all'estero)

"E' sbagliato giudicare un uomo dalle persone che frequenta. Giuda, per esempio, aveva frequentazioni irreprensibili".

Amici cari, la citazione in metafora evangelica di quest'oggi è d'obbligo, in quanto:

1) siamo in periodo (che oserei ancora definire latamente) "natalizio";

2) vorrei spezzare una lancia in favore di quegli stoici che ancora frequentano me (incuranti di come le malgiudichi la gente). - Ironia spruzzata di finta modestia utilizzata gratuitamente al solo scopo di auto-assolvermi-; e

3) ci sono persone che - soprattutto negli ambienti frequentati dagli avvocati pentiti di uno studio grandicello - pensano esattamente il contrario: chi frequenti ti definisce come uomo e come professionista.

Come ben immaginerete, miei adorati lettori, il post odierno verterà sul punto 3). Ritengo infatti (e qui potete tirare un sospiro di sollievo) che un post sulle metafore evangeliche o sulle complesse turbe psichiche di chi mi frequenta possa risultare interessante come una puntata di Elisir interamente incentrata sul Colon Irritabile (senza offesa per Elisir e per il Colon irritabile).

Ciò detto, torniamo indietro nel tempo di un mesetto e voliamo nuovamente oltreoceano, dove la vostra No Brain aveva preso 4 giorni e mezzo di (meritata) vacanza in compagnia della rinata Persona Y Qualsiasi (cfr. Post "Voglia di Tenerezza") e della loro comune amica "Bullet Point" (per le parole indicate in lettere maiscole cfr. infra definizioni).

Prologo

Nell'ansia di preparare qualcosa di veramente speciale per No Brain e Bullet Point, la Persona Y Qualsiasi - fra un corso di Zumba e una chiacchierata con i suoi amici scoiattoli - aveva pensato bene di dar fondo ai suoi "contatti" da Social Network, nella speranza di trovare qualche anima pia (amico di amici di amici) che fosse particolarmente avezzo alla vita notturna della city americana e sapesse quindi indicare a tre poveri Avvocati Pentiti stranieri le giuste vie del Divertimento Notturno targato U.S.A.

Fu così che la Persona Y Qualsiasi fece la conoscenza di Riccardo: giovane ricercatore (di non si sa bene cosa), presso l'Università Americana (non si conosce con esattezza quale) da svariati anni (intendendosi per svariati periodo superiore al quinquennio).

Accurato conoscitore della vita notturna U.S.A.

E, soprattutto, uomo dalle conoscenze "giuste".

L'Ante-Fatto

Al primo "incontro" programmato con la Persona Y Qualsiasi, un business aperitive organizzato da Riccardo stesso, il "ricercatore fuori sede" si annunciò come il cavallo vincente su cui puntare: già via SMS anticipò alla Persona Y Qualsiasi che la sera stessa c'erano diverse feste programmate in giro per la città cui lui, ovviamente, aveva libero accesso e soprattutto che - al loro business aperitive - sarebbe stato presente anche il suo grande amico: il Console Pancrazio.

La Persona Y Qualsiasi, in ansia per la grande opportunità, si preparò con cura all'incontro, redarguendo le amiche dal tenere un comportamento che si confacesse all'ambiente altolocato cui si stavano per affacciare.

Intimandole di tenere solo discorsi di una certa levatura culturale e costringendole, pertanto, a prendere lezioni-base (su wikipedia) di arte moderna: da Jackson Pollock a Giò Pomodoro.

Al business aperitive Riccardo era solo.

Del Console Pancrazio nemmeno l'ombra.

In compenso No Brain e Bullet Point ebbero occasione di intrattenere Riccardo sull'influenza del sand painting nella tecnica pittorica di Pollock e della fruizione sociale dell'opera di Pomodoro (intendendosi per tale lo scultore Giò e non l'Insalata di, come per entrambe sarebbe stato ovvio).

Alla fine erano più esauste che dopo un esame universitario. Ma certamente avevano impressionato positivamente Riccardo che fissò una cena per la sera stessa.

In particolare, Riccardo aveva prenotato per 12 in due ristoranti: a loro si sarebbero infatti uniti il Console e "altri amici del Console" (cit. test.) e sino all'ultimo avrebbero potuto decidere in quale ristorante avrebbero preferito andare (pensate quanto sarebbe stato contento l'altro ristoratore a vedersi disdire all'ultimo una prenotazione per 12 persone).

Le persone Chic pare facciano così.

E Riccardo era très chic.

La persona Y Qualsiasi ammonì gravemente le amiche di mantenere un atteggiamento ancor più nobile e compito a cena: non poteva certo presentarsi davanti al console con due sgallettate che parlavano di Zumba, palestre e scoiattoli. Così - non conoscendo i gusti del Console - prima di cena No Brain e Bullet Point ripassarono tutti gli impressionisti e i filosofi greci da Aezio a Diogene (seguendo l'ordine cronologico del web e fermandosi alla lettera D per intervenuti limiti di tempo).


Il Fatto

A cena Riccardo era solo.

Del Console e degli "amici del Console" nemmeno l'ombra. Evidentemente avevano tutti preferito l'altro ristorante.

Nonostante la vistosa assenza, Riccardo era pieno di verve: raccontava irresistibili aneddoti sugli assegni di ricerca universitari e sulla cena di Natale a casa Savoia cui avrebbe a breve partecipato.

Alle esternazioni, No Brain rispondeva snocciolando la vita e le opere di Alcmeone di Crotone, mentre a Bullet Point, sbadigliando, cadeva la faccia nel piatto.

Tutti erano concordi nel ritenere che una puntata di Elisir sul Colon Irritabile doppiata in polacco sarebbe stata molto più avvincente.

Senza offesa per Alcmeone di Crotone.

L'Epilogo

Dopo l'avvincente esperienza dell'Aperitivo e della cena (senza) Console, No Brain e Bullet Point - con atteggiamento compito ed aristocratico che la circostanza richiedeva - chiesero ed ottennero dalla Persona Y Qualsiasi di lasciare da parte Riccardo, la filosofia greca e l'arte moderna per dedicarsi ad altro tipo di arte contemporanea: shopping selvaggio, hamburgher e patate fritte come se piovessero e visite guidate di università americane al solo fine di valutare possibili strategie di sexual harassment sugli studenti meritevoli del terzo anno.

Riccardo era solo un ricordo lontano.

Sino a quando - un paio di settimane dopo - la Persona Y Qualsiasi ricevette questa mail in copia conoscenza.

Da: Riccardo
a: JosephJones@internationalcounselgroup.com
cc: PersonaYQualsiasi@hotmail.it
Object: Cortesia

Caro Joseph,

ci siamo conosciuti pochi giorni fa durante il convegno "International relationship of Great Innovation Scenarios from the Big Bang to the End of the World (and you know it)". Spero ti ricorderai di me: abbiamo lungamente parlato della fondamentale spinta culturale fornita a questa città dal mio grande amico: il Console Pancrazio (in quell'occasione purtroppo assente).
Ti scrivo mettendo in copia la Persona Y Qualsiasi, brillante avvocato del famoso Studio Grandicello, sperando tu possa metterla in contatto con ambienti altolocati e di prestigio in questa città: la professionista, infatti, cerca di evadere e trovare giustamente amicizie più stimolanti di quelle che ha avuto sino ad ora e basate su sue colleghe che amano dar sfoggio di un'eccessiva erudizione (come se questo fosse segno di prestigio, quando invece rappresenta una volgarità quasi pari al millantare amicizie inesistenti).
Spero vorrai dar seguito a questa mail, mettendoti in contatto con direttamente con lei.
Quanto a noi: spero di rivederti presto alla cena dei Savoia.

Con immutata stima,

Riccardo

**********************

Da: JosephJones@internationalcounselgroup.com

a: PersonaYQualsiasi@hotmail.it

Object: Re:Cortesia

Gent. Sig.na,

al momento non ricordo chi sia il Sig. Riccardo e non mi sovviene di aver parlato di un Console Pancrazio con qualcuno al convegno....in ogni caso capisco che come Italiana all'estero lei abbia un'estrema necessità di stringere nuove amicizie, per questo motivo - se mi usasse la cortesia di mandarmi un suo recapito di posta - le invierei un invito alla mostra di Jackson Pollock dal titolo: "L'influenza del sand painting nella tecnica pittorica di Pollock". Spero in quell'occasione avrà modo di consocere altre persone con gusti a lei affini.

Cordiali Saluti

p.s. a cena dai Savoia non credo di andare perchè sarò ospite per tutto il periodo natalizio della Regina Elisabetta a Bukingham Palace.

Joseph Jones
amministratore delegato della Internationa Counsel Group L.L.P.

*********************

Glossario - Definizioni
Bullet Point: Avvocato Pentito italiano, temporaneamente distaccato nel Nuovo Continente in Studio Grandicello locale. Deve il soprannome alla nota "precisione" resa ancora più evidente dal paragone dovuto alla frequentazione di due "fanatiche della gestione libera e dell'ultimo minuto" come No Brain e la Persona Y Qualsiasi.

Vita Notturna (o Divertimento Notturno): per degli Avvocati Pentiti significa serata mediamente carina, in locale decente, con musica commerciale e banco bar cui ordinare: Spritz e/o Mojtos e/o Negroni. Il divertimento de qua non implica assolutamente alcunchè di trasgressivo a meno che la trasgressione non sia data da approcci (esclusivamente verbali) con un numero mai superiore a due (2) esseri di sesso maschile guardabili.

Social Network: Intranet di Studio Grandicello in cui reperire nomi, cognomi e numeri di telefono di colleghi di cui si ignora anche l'esistenza.

giovedì 15 dicembre 2011

Barbapapà

Lo stereotipo di chi lavora in Studio Grandicello è conosciuto: un giovane rampante. Spaccone. Uno squalo pronto a mangiare in un boccone anche il suo miglior amico pur di far carriera.

Bene. Ricredetevi. Non tutti sono così.

Incredibile a dirsi, ci sono anche persone umane, addirittura buone, fra quelle che lavorano per Studio Grandicello.

Persone generose, altruiste e addirittura filantrope.

Magari anche una punta masochiste.

Beh, a questo punto, come avrete capito, non sto parlando di me.

Mi riferisco al mio collega e compagno di giornate, ora noto anche a voi, con nome in codice "Barbapapà".

Barbapapà è di quei ragazzi come non se ne trovano più: studente modello, professionista brillante, marito e padre dedito alla sua famiglia.

E' sempre educato e gentile. Sa dire grazie e prego. Se gli chiedi un favore lui te ne fa tre. Naturalmente questa sua disponibilità viene premiata all'interno di Studio Grandicello con ingenti e munifici carichi di lavoro che possano impegnargli anche i sabati e le domeniche.

D'altra parte è risaputo che qualsiasi capo sa essere inguaribilmente generoso quando si tratta di spargere lavoro a piene mani verso i propri collaboratori (rectius "associates") che si mostrino più entusiasti. O disponibili. O semplicemente meno lamentosi di altri.

Date le premesse, avrete capito che Barbapapà è amato e và d'accordo con tutti. Ma proprio tutti. Anche con i così detti "Insopportabili" che corrispondono pienamente allo stereotipo del giovane avvocato di Studio Grandicello.

Bene. Qualche settimana fa Barbapapà è impazzito. E qui lasciamo da parte le valutazioni per passare alla fredda cronaca.

Il Contesto: La crisi di governo drammaricamente precipitata nelle scorse settimane, quando i media davano per imminenti le dimmisioni dell'allora primo ministro (d'ora innanzi "Colui che Non Deve Essere Nominato" o anche "Voldemort").

L'Antefatto: come accade anche negli studi grandicelli, in corpo degli associati (ops, "associates", dimentico la matrice anglofona del posto dove mi trovo,,,,come posso?) - anche in questi periodi di crisi - si infoltisce  con l'assunzione di nuove leve (d'ora innanzi gli "Schiavi Egizi"). Alcuni di questi Schiavi Egizi non sono esattamente signori nessuno. Capita, infatti, che - una volta su cento - sia assunto un giovane, brillante, collaboratore legato in qualche modo alla casta faraonic...ops, al governo dimissionario (hereinafter la "Nuova Leva".... per ovvie ragioni dobbiamo distinguerlo dagli Schiavi Egizi).

Ci sono guai peggiori, direte voi.

E' vero, ma lasciatemi dire che in un ambiente lavorativo schierato "leggermente" a sinistra (la sinistra del vecchio PCUS, per intenderci) "capita" che un siffatto ingresso imponga di moderare i discorsi politici.

Questo solo al fine di urtare la sensibilità di chi, magari, al governo dimissionario può tenere particolarmente.

Così, in una delle giornate "calde" in cui si aspettava la notizia delle dimissioni come il goal su rigore di Grosso alla finale dei mondiali del 2006, capita che Nuova Leva si affacci curiosa alla sede del PCUS per chiedere chi volesse fargli compagnia per pranzo.

E capita che il PCUS, zittendo all'improvviso, nasconda dotto la scrivania giornali sovversivi (d'ora innanzi La Repubblica), bandiere della vecchia URSS e foto formato tessera di Togliatti da bambino.

E capita che in quel silenzio irreale ed immobile, piombi nella stessa sede del PCUS Barbapapà, gesticolando e proferendo il suo articolato commento socio-politico sulla situazione politica del momento: "MA TI VUOI DIMETTERE, CAZZO?????".

A quelle parole il PCUS atterrisce. Qualcuno, di nascosto, bacia la foto di Togliatti mentre il volto gli si riga di lacrime per il compagno Barbapapà dato ormai per perduto.

Nuova Leva sbianca. Poi riacquista colore passando al rosato-rosèè-rosso peperone(rimanendo poco dell'inviso colore per poi virare al)-viola deciso.

Poi Nuova Leva esplode "E cosa pensi??che un governo 'tecnico' ci possa aiutare???Risolvere la situazione??".

A quel punto la curva del PCUS si aspettava che Barbapapà abbozzasse e battesse (saggiamente) in ritirata.

Barbapapà, invece, sfoderando una grinta sconosciuta, acceso in volto come Nuova Leva, comicia a rintuzzarlo con veemenza.

Da lì è un crescendo: la stanza di Studio Grandicello diventa l'arena di Anno Zero con ospiti la Santanchè e Di Pietro.

Il PCUS assisteva ammirato, impotente e sconvolto alla piccola rivoluzione in atto.

Quel giorno il governo non sarà caduto, ma molti di noi hanno sostituito le foto tessera di Togliatti con quella di Barbapapà.

Neanche un Studio Grandicello distrugge la passione di uno spirito rivoluzionario.

Hasta la Revolucion!

venerdì 18 novembre 2011

Voglia di Tenerezza

La permanenza negli Studi Grandicelli non è consigliabile a chi ha problemi di salute. Soprattutto se la salute in questione è quella mentale (e sin qui, miei cari 15 lettori, un'idea di massima dovreste esservela già fatta).

A chi entra in questi posti dovrebbe essere fatto un avvertimento, come quelli che si trovano sulle sigarette. "Nuoce gravemente alla salute". "Questo posto ti uccide" "Nuoce a te stesso e a chi vuoi bene".

Chi fa parte di questi posti viene marchiato per sempre. Senza scampo alcuno.

Per supportare questa tesi, vi proporrò qui di seguito (o, meglio "come segue" per utilizzare un legalese più consono all'attività che svolgo) un fulgido esempio.

Esempio di una persona normale (o presunta tale) che - lavorando in Studio Grandicello - ha perso la ragione.

"Come segue".

La persona Y qualsiasi - spesso protagonista di post in questo blog - s'era stancata della vita frenetica di Studio Grandicello.

Aveva bisogno di rallentare.

Di riappropriarsi del suo tempo.

Il suo motto sarebbe stato "Vivo per lavorare e NON lavoro per vivere".

Detto. Fatto.

Un paio di mesi fa la persona Y qualsiasi ha mollato tutto e ha deciso di investire in se stessa. Ha fatto armi e bagagli e s'è trasferita dall'altra parte dell'oceano (rectius dall'altra parte "ricca" dell'oceano).

A cercar fortuna, come facevano i protagonisti dei romanzi di Mark Twain.

Che gran decisione.

Tutti in Studio Grandicello l'abbiamo ammirata. E tutti - poi - l'abbiamo invidiata per tanta audacia.

Così, qualche settimana fa, in un momento di supremo scoramento, ho mollato tutto anch'io e sono volata oltreoceano dalla persona Y qualsiasi.

No, calma: ho mollato tutto per 5 giorni (di cui solo due lavorativi). Da brava vittima della sindrome di Stoccolma mi viene ancora difficile liberarmi dei miei carnefici.

Ma è stato un gran gesto anche il mio: rivoluzionario quasi. Prender "ferie" nel mezzo dell'anno, senza aspettare i canonici agosto e dicembre è al limite della dissidenza. Ormai sono bollata come sovversiva.

Ma torniamo a noi.

Dopo aver attraversato l'oceano arrivo a destinazione: nella grande, ricca, quasi opulenta "città" americana (l'avevate capito che l'altra parte dell'oceano di cui parlavo non era l'India, no?).

E lì rivedo la persona Y qualsiasi e....ragazzi, ora so cosa significa la parola "rinascita".

La ragazza stanca, demotivata, ingrigita, con i capelli che cadevano a ciocche e il colorito verde bottiglia (detta anche "abbronzatura da computer" in gergo) .... era sparita!!

Al suo posto una fanciulla in fiore, evidentemente ringiovanita, entusiasta, che con la sua lunga, fulgida, fluente chioma attraversava con fare spavaldo e padrone la tentacolare metropoli.

Mentre la guardavo ammirata, la persona Y qualsiasi mi raccontava di questo suo cambiamento "Guarda non puoi capire...mi sento un'altra!!Parlo con tutti, conosco un sacco di gente....ah, su quel grattacielo c'è la mia palestra....dicevo, e poi non puoi capire le opportunità, dico le OP-POR-TU-NI-TA' che ci sono qui.
Proprio ieri parlavo con un amico che fa il console e....ecco, vedi lì in alto??Proprio lì c'è la mia palestra....mi alleno facendo ZUMBA....non so se in Italia è arrivata...comunque, cosa dicevo?ah sì, le opportunità!!anche in campi completamente diversi....ecco.....se proprio ora alzi la testa e guardi in alto....no, un po' più a destra, ecco forse riesci anche a vedere il logo della mia palestra riflesso nei vetri del grattacielo di fronte....cioè, non è il fatto che puoi fare Zumba, è che fai Zumba specchiandoti nel grattacielo....".

A quel punto, No Brain, in un misto di ammirazione e saturazione...non riuscendo a sopportare ulteriori dettagli sul corso di Zumba al 44mo piano del grattacielo "millenium", cerca di portare la conversazione ad un livello "superiore", più intimo, più profondo....

No Brain "Ma quindi a cosa è dovuta - endorfine da sport a parte - questa incredibile sensazione di benessere?".

La persona Y qualsiasi si ferma e rivolge a No Brain uno sguardo complice. No. Più che complice.
La persona Y qualsiasi ha negli occhi una nuova consapevolezza. Come di chi ha cercato e trovato la Verità. La realizzazione. La soddisfazione dei suoi bisogni più profondi.

Così, la persona Y qualsiasi, con voce pacata, anziché rispondere a No Brain le intima "vieni con me".

No Brain segue la persona Y qualsiasi docile, ammirata ed impaziente: a breve sarà messa a conoscenza della verità che rende liberi. E sereni. E consapevoli. E ti fa affrontare un corso intero di Zumba.

Una verità che và oltre il diritto.

Oltre le sterili clausole di un contratto.

Ecco....si può essere felici qui fuori.

La persona Y qualsiasi ad un tratto si ferma. Sorride a No Brain e allarga le braccia per mostrarle quel che cerca.

No Brain si sporge in direzione del braccio della persona Y qualsiasi e....vede.....un parco. Un parco??
Un piccolo parchetto pubblico??Due ragazzini. Tre vecchietti. Punto.

E la Verità????!!

La persona Y qualsiasi continua a sorridere e si allontana verso il punto che poco prima aveva indicato con la mano e, volgendosi verso No Brain "ecco!Sono loro che mi ispirano....gli scoiattoli!!".

No Brain: "......."

Persona Y Qualsiasi: "Gli scoiattoli...guardali!!così piccoli, teneri ed indifesi....io vengo sempre qui. Ogni giorno. (dopo la Zumba). Mi siedo e li osservo. E mi sento felice!".

No Brain: "(....) felice?".

Persona Y: "Felice. Non sono adorabili?"

No Brain: "Ma....tipo scoiattolo come spirito guida?!"

Persona Y: "No. Proprio tipo scoiattoli. Come Cip e Ciop. Hai presente?"

No Brain: "Ma perché quello più grosso, accanto a te, gonfia così il pelo sulla schiena?"

Persona Y: "Ah...Ahhhh....(gridando di terrore) AHHHHHHHHHH!!!Ommioddioooo!!!Aiutami!!!!Non vorrà mica attaccarmi!!??!!!!".

No Brain "(....) Ma non erano teneri ed indifesi?"

Persona Y: "Oggi No..."

No Brain: "Andiamo a mangiare un Big Mac con le patatine?".

Persona Y: "Guarda, c'è un ristorante fighissimo sul grattacielo della mia palestra...se facciamo in tempo ti faccio vedere il corso di Zumba!!"

.............

Che poi, secondo me, tutti quegli scoiattoli e tutti quegli Hamburger in una sola città..........sarà proprio un caso?

martedì 4 ottobre 2011

Con chi si accoppiano gli Avvocati?


Devo ammetterlo: quest'estate climaticamente prolungata mi ha temporaneamente bloccato la vena scrittorea (se così posso chiamarla).

Non che studio grandicello sia diventato improvvisamente scevro di aneddoti....ma sono sicura capirete: con questo caldo, le belle serate, le giornate piene di sole....molto meglio viversi la vita che parafrasarla di fronte allo schermo del computer.

Così m'è venuto il blocco dello scrittore....o il blocco del blogger, se preferite (nel 2011 credo sia molto più appropriato, sebbene drasticamente meno romantico).

Ma stasera m'è tornata la voglia di scrivere. E m'è tornata (ancora una volta) grazie ad uno di voi, un lettore "per caso" che è incappato nel mio blog mettendo su google queste semplici parole "con chi si accoppia un avvocato"?

Lettore curioso, caro lettore curioso (suona un po' come il delfino curioso della pubblicità, nevvero?) sorvolerò sull'esegesi delle motivazioni che possono averti spinto a porre una simile domanda al web....e cercherò, invece, di darti una risposta. O una non-risposta (intesa come un paio di esempi con cui Non si accoppierebbe un avvocato). O quantomento uno stralcio di vita privata vissuta da un avvocato. O sedicente tale. O pentitamente tale. 

Faccio una doverosa premessa, i due protagonisti maschili di questo post: Ninuzzo e il Romantico Controtempo sono realmente esistiti. Nessuno dei due conosce il mio nome e cognome nè, tantomento, hanno idea dell'esistenza del mio alter ego No Brain. Di conseguenza, è verosimile che non vengano mai a sapere di essere stati sputtanati sul web.

Nel caso un domani dovessero casualmente incappare in questa pagina internet....(per esempio, tramite ricerche inversomili come quella che sta originando questo post) .... ehi, ragazzi, senza rancore, sto trasfigurando stralci del nostro incontro in nome dell'ironia.

E' un fine superiore.

C'è la crisi.

Di qualcosa dovremo pur ridere, no?

Ok, premessa conclusa. Partiamo col racconto.


Ninuzzo

Esterno. Piena estate. Sole torrido a picco sulla strada sterrata. No Brain cammina barcollando nel mezzo dei 45/46 gradi che l'estate siciliana sta generosamente regalando alle ore 12 di un giorno qualsiasi di fine agosto.

Grazie alla ricca colazione a base di mini-cannuoli, cappuccino, brioche e frutta fresca (per via della tipica raccomandazione delle mamme "la frutta, mi raccomando, quando c'è caldo tanta frutta!!"), No Brain avanza coraggiosamente nella canicola imprecando come potrebbe solo un camionista napoletano contro un pullman di tifosi dell'Avellino.

Sta tenendo duro perchè laggiù, al di là della strada resa ondulata dall'afa, si intravede uno spicchio di mare azzurro cobalto su una lingua di sabbia bianca dove, fra un'imprecazione e l'altra, già sogna di schiattarsi per essere rimossa - ormai mummificata - solo all'alba del giorno dopo dalla squadra di volontari netturbini.

A metà strada, vede la via biforcarsi leggermente.

Contrariamente ai suggerimenti presenti in qualsiasi libro pubblicato negli ultimi 150 anni, lascia la via maestra per prendere la deviazione.

E la deviazione finisce in una piccola caletta semi-deserta.

Un angolo di paradiso lontano da tutto e da tutti.

4 persone in 300 metri di spiaggia. Acqua cristallina. Silenzio. Bagno. Libro. Pennichella. All'improvviso tutto (a parte la colazione della mattina) sembra lontano e insignificante.

All'improvviso, mentre sonnecchia al sole, No brain vede in controluce avvicinarsi lui.

Ninuzzo.

Avete presente il modello della pubblicità di Dolce e Gabbana ambientata in sicilia?Quello che mentre guardava monica bellucci dava un mozzico alla testa del polipo?Quello con 130cm di Torace e 190cm di altezza?
Ecco. Tenete come riferimento queste misure. Giusto scambiate il torace con l'altezza e l'altezza con il girovita.

Un comodino con le gambe.

Ninuzzo esce dall'acqua come un leone marino, si avvicina dinoccolato, su 300 metri di spiaggia libera si siede proprio accanto a No Brain.

Si gira e chiede "hai un altro libro?"

No Brain si gira, lo guarda, e pensa (certo, giro sempre con il catalogo Feltrinelli nella borsa da mare, che genere preferisci?)

ma non fa in tempo a parlare che il visitatore allunga la mano e si presenta (con forte accento siculo) "ciao, io sono Ninuzzo. Tu cosa studi?"

Ecco qualcosa che scioglierebbe anche un iceberg.

Sfido qualsiasi essere di sesso femminile, anche di 19 anni a non scioglersi se non le si danno 4 mesi in meno della propria età anagrafica.

E così No Brain decide - per una volta - di abbandonare la presentazione standard che usa in vacanza (id est estetista diplomata) e risponde "studio lettere e filosofia a Milano".

Ninuzzo: "Wow!che brava....io giurisprudenza".

Singulto strozzato di No Brain. Principio di paralisi al braccio sinistro e una voce nella testa che urla a Ninuzzo (NOOOO Salvati!!cambia facoltà!!!).

Il pensiero della vita che attende il povero Ninuzzo finisce di vincere le resistenze di No Brain che, ormai intenerita, inizia col comodino siculo una fitta conversazione sugli esami da dare, la difficoltà del vivere con i genitori, l'importanza di preparare gli esami ripetendo ad alta voce.

Insomma, visto che Ninuzzo si laurea a Marzo 2012 e io a fine Ottobre 2011 (non ho rinunciato a fare il fenomeno anche per finta), abbiamo deciso che facciamo festa di laurea assieme a dicembre a Milano.
Siete tutti invitati.

Il Romantico Controtempo

Nelle storie romantiche il tempismo è tutto. Le cose vanno fatte al momento giusto. Un attimo prima o uno dopo e rischiano di diventare inutili, scontate, grottesche o ridicole.

A pensarci c'è da mettere ansia.

Per fortuna nella pratica c'è l'istinto a dare una buona mano d'aiuto.

Almeno aiuta spesso e volentieri.

Alcune persone, in determinate circostanze, sembrano proprio destinate ad andare controtempo. Arrivano con mezza battuta di ritardo. Entrano al momento sbagliato della paritura. 
E al posto di una sinfonia....vien fuori una tarantella (con tutto il rispetto per i balli popolari).

Il Romantico Controtempo era partito grandissima: avvicinatosi alla persona Delta qualsiasi durante una festa, aveva cominciato una conversazione interessante, aveva portato galantemente vino e le aveva presentato gli amici. Aveva ballato e alla fine l'aveva riaccompagnata fin quasi sotto casa.
Tanto che la persona Delta qualsiasi aveva pensato (anche grazie ai fumi del mojito) che esistessero ancora i signori. E i romantici. E i romantici signori.

Ne giorni a seguire, il Romantico Controtempo era sempre passato la mattina dopo colazione a prendere la persona Delta Qualsiasi, per fare assieme la strada che portava alla spiaggia.

In spiaggia si piazzava sul lettino accanto alla persona Delta Qualsiasi.

Faceva il bagno quando lo faceva pure la persona Delta Qualsiasi.

E quando la persona Delta qualsiasi - per cacciare la punta di claustrofobia che cominciava ad attanagliarla da cotale pressing - apriva la sua lettura da spiaggia (fumetto Martine Mystere d'annata) per tagliare la conversazione, il Romantico Perditempo apriva il suo libro di Racconti di Hesse e intratteneva la persona Delta qualsiasi - con i 49 gradi che filtravano anche attraverso l'ombrellone - con le sue considerazioni circa la teoria dell'alienazione dell'uomo rinveniente nell'opera di Hesse e la sua contemporaneità.

Ma fu alla sontuosa cerimonia nuziale cui entrambi parteciparono quella stessa sera che la Persona Delta Qualsiasi capì qualcosa di molto importante.

La sfarzosa festa nuziale si teneva in una valle dei templi.

Proprio in mezzo ai templi romani.

Ora, immaginate la scena: l'orizzonte vasto, il mare, subito dietro il tempio perfettamente conservato con i fari colorati che lo illuminavano dal basso e tutto intorno i tavoli bianchi illuminati dalle sole candele.

Potete visualizzare la scena?

Ecco, ora provate a pensare di camminare nello scavo archeologico con 40 gradi e tacchi 12. L'anticamera dell'Inferno,

La persona Delta Qualsiasi odiava il mondo intero. Reggeva il suo cocktail guardando il maledetto tempio romano e quasi piangeva di dolore, mentre sentiva le sue estremità gonfiarsi come cotechini bolliti a Natale.

Fu in quel momento supremo, mentre si alzava un leggero vento scirocco che buttava la sabbia dello scavo archeologico direttamente in bocca, che la persona Delta Qualsiasi sentì alle sue spalle una voce roca che le chiedeva "A cosa pensi?".

La persona Delta qualsiasi si girò, guardò in faccia il Romantico Controtempo e con la voce ugualmente roca (dal dolore) rispose "penso che ucciderei per un pediluvio".

La persona Delta qualsiasi capì quella sera che il romanticismo era proprio morto.
Per fortuna.
Diversamente l'avrebbe ucciso volentieri lei. Con le sue mani.

  

lunedì 22 agosto 2011

Voulez Vous Patè Avec Moi?

*** A Berta, Password, Polly e Rosamunde ***

Giuliane aveva tutto quello che poteva piacere ad una donna.

Giuliane era alto. Ma non troppo.

Era muscoloso. Ma non troppo.

Aveva capelli scuri. Ma non troppo (anzi...a pensarci bene non è che avesse così tanti capelli).


Ma soprattutto Giuliane era francese.

E parlava francese (regolare, direte voi...ma avete idea di quanto sia sexy sentirsi parlare in francese, anche senza capirne una virgola e specie dopo un paio di mojito?).

Giuliane pareva uscito da un romanzo rosa e sembrava perfetto. Perfetto per la perfetta storia estiva.

E poi...avete idea di quanto possa essere figo farsi una storia con uno che si chiama "Giuliane" (con la "G" dolce...Sgiuliàn)?
Ora, noi Italiani possiamo essere nazionalisti quanto vogliamo...passare ore a lodare la nostra cucina e il nostro calcio, denigrare senza sosta Zidane e Sarkozy (e con una certa faccia tosta, visto i guai che abbiamo anche noi in questo campo). I nostri rappresentanti maschili possono sfoggiare a ripetizione magliette con su stampato Italians do it better, ma se persino Carlà ha scelto di accasarsi con un capo di stato formato tascabile d'oltralpe....un motivo ci sarà, no? (un motivo ulteriore al fatto che si tratti di un capo di stato, appunto).

I Francesi sono un popolo esteticamente e seducentemente superiore (qui avrò perso una cinquantina di lettori), non c'è nulla da fare!Per quale altro motivo, se no, i panettieri italiani sembrano cloni del Cecco di Abatantuonesca memoria, mentre quelli francesi sono diafani, raffinati e tormentati artisti del pane? (Nota Bene: l'affermazione contiene una raffinata citazione di alta filmografia italiana. Per i pochi che non l'avessero colta, si consiglia caldamente la visione di "Fantozzi contro Tutti").

E Giuliane non faceva eccezione in quanto ad aria tormentata, a distaccata eleganza e (soprattutto) a sensualissima "erre" moscia (perdonate se insisto...ma come avranno intuito i più perspicaci fra voi, la lingua francese mi garba alquanto).

Così Giuliane, con quel suo fare aristocratico e affabile assieme, anzichè scappare a gambe levate, sorrideva sornione mentre la persona Z qualsiasi cercava di far colpo su di lui sfoggiando le sue scarse nozioni di francese che andavano da "oui, je suis Catherine Deneuve" a  "Voulez vous patè avec moi" declamato con tanto di canzoncina dal famoso slogan/tormentone dell'omonima marca di tonno.

Giuliane sorrideva sornione, scuoteva la testa con aria rassegnata e spiegava paziente alla persona Z qualsiasi che "Voulez vous patè avec moi"...in francese....in quella sua nobile e sensualissima lingua...era un chiaro (e molto poco romantico) invito a dare di stomaco assieme all'interlocutore.

Ma Giuliane non si lasciava scoraggiare dall'invito a rigettare la cena assieme appena profferto dalla persona Z qualsiasi..Anzi, Giuliane prendeva noncurante per mano la persona Z qualsiasi (che mentalmente malediceva i pubblicitari monoculturali che avevano ideato l'inelegante slogan) e la conduceva sereno e seducente verso la pista da ballo (ve l'avevo mica già detto che Giuliane era sensuale?e soprattutto francese?a sìì?ok, ok...scusate!).

E lì, mentre dolcemente le cingeva la vita con il braccio....

mentre sinuosamente inarcava la schiena...

mentre morbidamente spingeva indietro il sedere scuotendolo ritmicamente da un lato all'altro...

mentre vigorosamente puntava il dito indice verso il cielo (rectius, verso il soffitto della discoteca)...

mentre.....ehi...un momento....Giuliane stava SCULETTANDO???

Peggio ancora, stava sculettando con la schiena inarcata e il dito sollevato stile "saturday night fever"???!!!

Ma questo non è sexy!!...e non è francese e .... OMMIODDIO....cos'è quella cosa che gli sporge dall'orlo abbassato dei jeans??La mutanda di cotone o....ORRORE...la maglia della salute infilata nella predetta mutanda???

....ecco tutto questo generava nella persona Z qualsiasi una sensazione forte...potente....improvvisa....ingestibile......
si, insomma, com'è che si diceva in francese?...un'irresistibile voglia di ... patè!

Forse, se anche non è completamente vero quel che si dice degli Italians (il famoso do it better) ... almeno - nella maggior parte dei casi documentati - non rischi di trovarti di fronte una maglia della salute infilata nella mutanda...

venerdì 29 luglio 2011

Quando la moglie è in vacanza

Ebbene sì.

Anche gli studi grandicelli ti consentono di andare in ferie.

Certo, te la fanno pagare, sfornano paduli a raffica nemmeno si trattasse di una rinomata e fertile azienda avicola....ma alla fine basta tener duro: il tanto agognato giorno della partenza arriva.

Oggi è l'ultimo giorno di scuola anche per No Brain. Per questo voglio salutarvi con un quadretto pre-estivo tenutosi (guardacaso) molto recentemente fra No Brain e la persona Y qualsiasi in Studio Grandicello.

Premessa: nello studio legale dove (pentitamente) lavoro, come ho più volte avuto modo di raccontarvi, cercano di farti lavorare talmente tanto da non riuscire ad alzare il sedere dalla sedia nemmeno per andare in bagno.

Figuriamoci per far shopping.

Così cosa fa l'avvocato pentito del 2011?compra su internet!!

La mattina, nella segreteria di Studio Grandicello, è tutto un fiorire di pacchi da Ventee Prive, Saldiprivati, BuyVip, ecc. La verità è che noi "liberi" professionisti di oggi ci aggrappiamo a questi pacchi postali come ad un'atavica coperta di Linus....chi non ricorda Postalmarket e non ha la tentazione di canticchiare "con Postalmarket sai, uso la testaaaa/ed ogni pacco che mi arriva è una festaaaaa" al vedersi recapitare un pacco postale che contenga beni di decima necessità?

Ecco: l'altro giorno mi viene recapitato (direttamente in studio) il mio pacchetto contenente un paio di semplicissimi e molto sobri hot pants.

Naturalmente, è legge universale che appena si compri qualcosa di nuovo, quel qualcosa vada immediatamente indossato.

Detto fatto:

No Brain: "chiudi la porta che mi infilo i pantalocini e mi dici come stanno"
Persona Y Qualsiasi: "mmmh, si, mettiteli sotto al vestito così facciamo prima.....mmmm, si, possono andare....la declinazione di colore non è esattamente quella che più mi giova al tuo incarnato, ma posso promuoverteli".

Squillo di telefono. La persona Y Qualsiasi risponde.
"pronto?chi?No Brain?sì certo è qui....ma al momento siamo impegnati in un'importante riunione di aggiornamento professionale.....ah, la vuole il capo megagalattico che se ne sbatte del nostro aggiornamento professionale?....si, certo, dica pure a Sua Santità Serenissima che No Brain sta salendo".

No Brain: "devo andare??"

Persona Y qualsiasi: "pure di corsa....pare tu debba infilare un bypass d'urgenza.....sai...era il capo megagagalattico...."

Quando il dovere chiama, cari miei, anche un Avvocato Pentito non può che rispondere. Senza tirarsi indietro.

Però, ecco, quando vedete in riunione un Avvocato Pentito con un delicato e morbido vestitino estivo.....chiedetevi se sotto sotto non nasconde sapientemente un paio di hot pants che non ha fatto in tempo a sfilare prima della riunione.

Con questa vi saluto e buone vacanze a tutti!

p.s. ciao Persona Y Qualsiasi. Mi mancherai da morire. Molto più di tutte le offerte di Groupon, Groupalia, SaldiPrivati e Buyvip messe assieme. E comunque, fino a quando ci sarò anch'io, resterai sempre seduta alla destra di No Brain in Studio Grandicello almeno attraverso questo blog.

mercoledì 20 luglio 2011

L'Arte della Fuga


L'estate è una tragedia. 

Se uno ha già poco entusiasmo a lavorare durante l'anno, come ci si potrà aspettare che affronti il lavoro durante la bella stagione?Le giornate si allungano...la sera si esce e si socializza....si mangia, si beve, si balla e si tira tardi....così ci si addormenta sempre più tardi. E la mattina bisognerebbe alzarsi alla solita ora
Se poi la stessa persona ha già seri problemi di cicli circadiani (cfr. op. cit.), il suono della sveglia alle otto di mattina (otto e cinque, per la precisione) sarà tragedia peggiore del suono del telefono nel film "The Ring" (cfr. opera cinematografica omonima in cui tutti coloro che visionavano una certa videocassetta ricevevano una telefonata che ne preannunciava la morte dopo 7 giorni esatti, ma comunque dopo che avessero effettuato il versamento trimestrale Iva, questo al solo fine di provocare ai malcapitati maggiore e gratuita sofferenza).

Così succede che una mattina si faccia tardi.

E poi una seconda mattina si faccia un po' più tardi.

E alla fine si arriva vergognosamente in ritardo.

A quel punto l'homo sapiens che è in ognuno di noi si trova dinanzi ad una scelta:

1) cambiare drasticamente abitudini: resistere alla primavera dei sensi, rincasare presto, mangiare un'insalatina e andare a nanna alle nove con le fette di cetriolo sugli occhi; ovvero

2) assecondare le cattive abitudini e cercare di fregare il prossimo.

Le persone sane di mente e lige al dovere seguono la prima opzione.

Gli avvocati pentiti che abbiano omonimi blog (al solo fine di disinteressato studio antropologico e aver materiale per il suddetto blog) scelgono la seconda opzione.

Così, nei mesi e negli anni, ho messo a punto un sofisticato metodo che evitasse ai più di capire esattamente a quale ora entrassi in studio. E a quale ora uscissi. E quali piccole pause-sopravvivenza mi prendessi nell'arco della gornata.

Come segue.

(A) Ore 9.40: Dell'Arrivo in Sordina. 

Domanda: perchè entrare da una porta principale se il Dio Degli Architetti ha previsto che gli Studi Grandicelli avessero un comodo cortile/garage/parcheggio per motorini?
Ecco di seguito il piano di entrata in sordina: 1) premunirsi di codice civile/libro di modeste dimensioni; 2) lasciare il libro in angolino nascosto del cortile/parcheggio; 3) entrare la mattina (in ritardo) dal cortile; 4) lasciare cappotto/giacca/capo-spalla palesemente "da passeggio" ripiegato in un angolo del cortile/parcheggio assieme alla borsa; 5) prendere codice/libro precedentemente nascosto nello stesso parcheggio; 6) fare entrata trionfale in studio dissimulando di aver usato il fugace momento in cui si è andati a prendere il codice in biblioteca per fumare una sigaretta. 7) ricodarsi di tornare a riprendere il cappotto con la borsa.

(B) Ore 16.34: della Fuga da Alcatraz per Alti Scopi Sociali

Premessa: ogni essere vivente dovrebbe avere il diritto costituzionale alla pausa-ceretta. Se non vado dall'estetista una mezz'ora in settimana, il sabato rischio di sembrare la sorella pelosa di Cita e addio mare/lago/piscina, annessi&connessi.
Il problema è: come uscire da un posto in cui, se potessero, ti attaccherebbero volentieri un catetere per evitare di farti perdere tempo anche per andare al bagno?Se sei donna la scusa è bella e pronta: devo andare URGENTEMENTE in farmacia a comprare gli assorbenti. Oppure devo andare in farmacia a prendere le pillole perchè ho "quel" mal di pancia. Davanti a quel sacro mistero anche il socio più spietato si ferma. Persino loro, che ragionano solo in termini di Euribor a 3 mesi, sanno che "quello" non si risolverebbe attaccando un catetere e poi, anche se non lo ammetteranno mai, sotto sotto tirano anche un sospiro di sollievo: sino a quando continui a comprare assorbenti implicitamente non sei incinta e, quindi, potenzialmente, continui ad essere produttiva. E poi dicono che dovremmo lottare per la piena parità dei sessi? se fossi un uomo mica potrei usare questa magnifica scusa: e questo mese sono stata già indisposta tre volte. Praticamente cicli di 10 giorni l'uno. Credo che capiti anche alla Gnu del Nebraska. L'ho visto sul National Geographic.

(C) Ore 20.15: Fuga per la Vittoria

Per farlo bisogna crederci. Uscire da studio ad un orario semi-decente è il sogno di qualsiasi avvocato pentito. Step I: assicurarsi che non ci sia troppa gente in giro. Step II. alle 20.14 mandare l'ultima mail della giornata. Step III alle 20.14 e 20 secondi mettere il computer in log-off, afferrare borsa, chiavi della macchina e fuggire di studio alla velocià della luce ma con il passo felpato di Lupin III, schiacciando si contro i muri per meglio mimetizzarsi. Step IV: lasciare la luce sulla scrivania accesa, la giacca sulla spalliera della sedia e gli occhiali da vista accanto al computer. Il tutto che dia l'idea 'mi sono allontanata un attimo dalla scrivania, magari sono un attimo in bagno per le ragioni di cui al precedente punto (B) ma tornerò...prima o poi....tornerò. Step V. Uscire dallo studio grandicello sgommando su due ruote e senza voltarsi indietro.

Fuggire così verso la libertà.

Ops, sono già quasi le due...

Questa Estate mi ucciderà....

sabato 9 luglio 2011

Ode all'Uccello Padulo


Quando il fine settimana lieto si appresta
un unico spauracchio l'avvocato d'affari funesta:
al calar del sole nei corridoi dello studio di sicuro
dalle 19 in poi comincia a volteggiar lui: l'uccello padulo.

Nella famiglia avicola genera grande confusione
Visto che varia (e tanto) per forma e dimensione
l'unica cosa che di lui si sa con certezza
è che in prossimità di un c*lo con vigore vi si appresta.

E se prendere fra le chiappe un mite cardellino
può un po' pesare ma c'è chi pensa sia carino
ospitar tra le terga un bel falcone reale
... sarà spiacevole e fa anche tanto male!

Ma non c'è giovane che non ci sia già passato
soprattutto se per il weekend ha già prenotato
dopo aver passato giorni senza fare nulla
ecco che di venerdì sei più richiesto di una pulla.

Ed è così che al calar della sera
mentre sei intento a sbucciarti (che so) una pera
senti il telefono che squilla repentino
e con la coda dell'occhio si appropinqua quel meschino

così alzando con sospetto la cornetta
già senti il bruciore che del tuo didietro si impossessa
e mentre timidamente sussurri "pronto, chi è?"
il padulo da dietro ti canticchia 'coccodè'

E tu pensi "cacchio, no, addirittura una gallina!
potrei rimediare con un po' di vasillina?!"
ma intanto la frittata è bella e pronta
e tu devi salutare il tuo weekend a ponza

C'era un romantico appuntamento in calendario?
devi prima rivedere un contratto miliardario
ché la finanza della grecia sarà pure stata declassata
ma la tua vita privata le agenzia di rating l'han proprio schifata.

e intanto annuisci e rispondi "certo grande capo, lo farò di sicuro"
ma quell'uccellaccio già s'è infilato su per il c*lo
E così finisci davanti al video mangiando un panino
cercando di capire se stavolta ti è toccato un falcone o un cardellino.

mercoledì 8 giugno 2011

Cicli circadiani


Il guaio con l'arrivo della bella stagione è che il caldo acuisce piccole abitudini poco consone ad uno stile di vita "professionale".

In altre parole: la primavera mette addosso un'irrefrenabile voglia di dormire dippiù e più a lungo....e questo,  per chi ha già difficoltà ad essere puntuale, può rivelarsi un problema non da poco.

Io sono una ritardataria cronica. Peggio: sono una ritardataria devastante di mattina.

Se ho un appuntamento alle 9.30 devo mettere la sveglia alle 7.30: perchè dal momento in cui comincia a blaterare a quando - finalmente - riesco a trascinarmi giù dal letto, prendere confidenza con il mondo (passaggio fondamentale), fare colazione (passaggio VITALE): passa per lo meno un'ora.

Nel momento in cui ho preso coscienza di questo mio modo d'essere, ho deciso di accettarlo: d'altra parte gli psicologi non fanno altro che ripetere che bisogna accettarsi per quello che si è, non tentare di apparire diversi e cavoli vari no?Qundi la mia scelta di maturità è stata quella di accettare il mio essere ritardataria cronica.

Il problema vero è stato farlo accettare al resto del mondo.
Soprattutto il resto del mondo professionale.

Ora, ho provato in mille modi a far capire a queste persone (evidentemente poco elastiche) che gestiscono Studio Grandicello che è totalmente inutile che sia alla mia postazione alle 9 di mattina se sino alle 10.30 ho la vivacità intellettuale di un'ameba.

Ma loro niente, paiono non voler rendersi conto ed accettare questo evidente sillogismo.

Così ho dovuto ripiegare su strade "alternative" (meno asseritamente mature, magari, ma volendo efficaci): ho cominciato ad inventare scuse che giustificassero i ritardi.

E lì è nata un'arte. Per chi non lo sapesse la bugia è faticosa: richiede dedizione, memoria, cura dei dettagli per risultare credibile. Le mie bugie hanno cominciato ad essere semplici "tamponamento alla macchina e compilazione modulo con controparte", "mal di testa lancinante a prima mattina"; "la nonna sta poco bene e sono dovuta passare a trovarla".

Poi sono diventate via via più complesse e circostanziate: "guidavo la macchina in corso XXII Marzo, quando un motorino, nel tentare un sorpasso a destra, ha urtato contro il mio sportello. Dopo aver vacillato per pochi metri, ha accostato e siamo addivenuti ad una conciliazione".

Fino a sconfinare nell'inverosimile "un motorino guidato da un pazzo senza casco ha divelto lo sportello sx della macchina. Nonostante il testa-coda, ho mantenuto il controllo della macchina, mi sono lanciata all'inseguimento del pirata e gli ho sbarrato la strada poco prima che investisse una vecchietta inerme" (versione Hazzard).

Oppure: "mi sono svegliata nel cuore della notte con un mal di testa lancinante, i miei coinquilini preoccupatissimi mi hanno portato al pronto soccorso, dove i medici mi hanno sottoposto a tac e  risonanza" (versione Grey's Anatomy).

Oppure ancora: "la mia vicina anziana, senza famiglia e senza gatti ha avuto un malore e - siccome io sono l'unica persona con cui parla in tutto il condominio - ha voluto che rimanessi a casa a tenerle compagnia sino a quando fosse arrivato il medico a visitarla" (versione libro cuore).

Alla fine, quando il cerchio attorno alla mole di scuse che oramai inventavo quotidianamente si stava strigendo, ho avuto una rivelazione. E la rivelazione mi è stata fatta da Piero Angela durante una puntata del mondo di Quark. Io non sono ritardataria: ho i cicli circadiani (meccanismi che regolano il sonno e la veglia) regolati in una certa maniera (nanna verso l'una, sveglia verso le nove). E non posso farci niente. Non esistono cure!

Questa rivelazione è stata la svolta: provate a dire al vostro incavolatissimo interlocutore/o capo che la mattina siete in ritardo "per via del ciclo circadiano".

Senza aggiungere altro.

Con gran probabilità il vostro interlocutore/capo (soprattutto se uomo) abbozzerà semplicemente con "ah, capisco". Perchè nessuno sa cosa sia un ciclo circadiano (a parte Piero Angela con cui, fortunatamente, non lavoro), ma a sentire la parola "ciclo" penseranno a tutt'altro e - per pudore - lasceranno correre (a proposito....ma si potrà dire 'ciclo' su un blog?).

La scusa del ciclo circadiano andava fortissimo anche nella Perfida Albione: lì bastava dire ai compassati inglesi (maschi e femmine, stavolta, vista la proverbiale riservatezza) che "the delay was due to my cyrcadian period" (anche qui il letterare cicle doveva diventare 'period' per poter alimentare lo stesso imbarazzante equivoco. A proposito, ma si potrà scrivere "period" su un blog??).

La scusa, dicevo, andava benissimo, sino a quando non mi imbattei in un emulo.

Un bel giorno, mentre eravamo in riunione con un po' di gente, a conclusione, si stava decidendo quando ri-fissare l'incontro. I clienti (particolarmente rompiscatole) dissero che che avrebbero preferito ri-aggiornare la riunione al giorno dopo: alle 8.30 di mattina o alle 14.30.

Dal fondo del tavolo si alzò un ragazzo che aveva più o meno la mia età e comunicò greve agli astanti che non avrebbe potuto partecipare alla riunione - in caso fosse stata fissata alle 14.30 - in quanto lui era postprandiale.

I clienti lo fissarono con compassione e dissero che pur di venirgli incontro non c'erano problemi: ci saremmo aggiornati l'indomani alle 8.30.

Quando la sala si fu svuotata, mi avvicinai al povero postprandiale e gli chiesi cosa comportasse in particolare il suo problema. E lui rispose serafico "vuol dire che mi cala il sonno dopo pranzo: sai quando non riesci a tenere proprio gli occhi aperti dopo aver mangiato?credo dipenda da una digestione lenta....però pochi ne conoscono il significato, quindi se lo comunichi serio e un po' contrito pensano tu stia passando un guaio serio e quindi riesci a spuntare anche una pennica di 10 minuti alla scrivania".

Quel giorno imparai una grande verità: il vero limite di un avvocato pentito è incontrare un altro avvocato pentito....che ti batta sul tempo e abbia un'insana passione per i programmi di Piero Angela!!

mercoledì 4 maggio 2011

Carteggi da Azzeccagarbugli/2

Persona Y qualsiasi: "Allora NoBrain, hai mandato la lettera all'amministratore del condominio per intimare il cambiamento dello sportellino della cassetta delle lettere?"

No Brain: "si, certo. Ho spedito ieri la raccomandata".

Persona Y qualsiasi: "Umpf. E la lettera al tizio che mi è venuto addosso con la macchina??"

No Brain: "Quello che hai quasi investito mentre era fermo al semaforo, dici?Certo....ho pure chiesto la liquidazione dei maggiori danni perchè ti aveva guardata storto dopo che colpendolgli la macchina gli avevi lasciato per terra il parafango. E' evidente che quello sguardo poco amichevole ti ha talmente turbata che un domani potrebbe inibirti dal guidare ancora".

Persona Y qualsiasi: "Certo che è proprio figo avere per amico un avvocato....puoi mandare lettere minatorie a chiunque litighi con te...."

(Telefono sulla scrivania: DRIIIIINNNNNNNNNNNN)

Persona Y Qualsiasi: "Pronto?ah si...sono io, con chi parlo?ah lei è il fuonzionario addetto al mio conto corrente....ecco, cercavo proprio lei"

- Sguardo compiaciuto verso No Brain e poi continuando a parlare nella cornetta -

 "si, volevo sapere se poi mi avete accreditato quella cifra che mi dovevate.....mmmhhh....avete fatto.......e gli interessi legali?........!!Come....COME SAREBBE A DIRE CHE NON MI ACCREDITERETE GLI INTERESSI LEGALI???COME...COME SAREBBE A DIRE CHE NON COMPETE VOI MA L'ASSICURAZIONE???COSA????NESSUNO L'HA AVVISATA CHE MI DOVEVATE VERSARE GLI INTERESSI LEGALI???MA AVETE IDEA DELLA BESTIALITà CHE MI STATE DICENDO???AVETE IDEA DEL PERCHè SI CHIAMANO INTERESSI LEGALI???PERCHè ME LI DOVETE DARE E BASTA!!!Ecco, sa che le dico???Avrete notizie dal mio avvocato!!! (sguardo molto compiaciuto e complice verso No Brain che assiste impotente alla telefonata)"

Click

Persona Y Qualsiasi, parlando a No Brain: "Allora, devi scrivermi due raccomandate contro LA BANCA  e L'ASSICURAZIONE perchè non mi hanno riconosciuto gli interessi legali!!"

No Brain (vicina alla disperazione) ".........di quanto stiamo parlando?"

Persona Y Qualsiasi: "6 mesi di interessi non pagati!!!!Ben 14 euro!!!"

No Brain "....14 euro.... al mese?"

Persona Y Qualsiasi: "Ma no!!14 euro in tutto!!"

No Brain "....beh considerato che le raccomandate vengono 7 euro l'una.....mi sembra un po' ... inutile?"

Persona Y Qualsiasi: "ma scherzi???è una questione di principio!!se no qual è il vantaggio di avere per amico un avvocato??"

Già....quale vangaggio?

E poi mi chiedono perchè mi definisca Avvocato Pentito....

Carteggi da Azzeccagarbugli/1

Cari tutti, rispondo qui di seguito alla domanda che la maggior parte della popolazione umana si pone (no, non si tratta dell'autenticità o meno circa la notizia dell'avvenuto omicidio di Bin Laden): a cosa serve avere un amico avvocato?O un avvocato per amico?

Risposta: a scrivere lettere. Avete problemi per affitti non pagati?Liti da tamponamento in giungla cittadina?Vicini rumorosi?
Chiamate l'amico-avvocato che in un battibaleno scriverà la sua bella letterina/reprimenda contro chi volete voi. Comodo no?

A riprova di quanto sopra, proporrò qui di seguito due richieste di aiuto pervenute all'avvocato (pentito) NoBrain nel suo recente passato.

************************
Mail from: UbaldaJones@yahooo.it
To: NoBrain@livve.it
On: 22 April 2011 H. 18.45
Obj: Consulenza Legale Penale Urgente

Buonasera NoBrain,

>mi sembra corretto (perchè io sono una persona corretta) aggiornarti sul un fatto riguardante il mio recente passato.
> >
>Come ben sai, da circa un mesetto frequento il corso di cucito creativo nella città di Milano che riesce a dare pieno sfogo alle mie molte velleità artistiche.
Al suddetto corso è iscritto anche Umberto che - ti confesserò - ha suscitato in me un certo interesse, data la perizia e la velocità nel ricamare centrini di merletto.
> >
> Ora, a questo interesse nulla aggiungeva la circostanza che Umberto (fortunosamente) superasse il metro e novanta di altezza, avesse folti capelli neri e occhi verdi.
Come ben sai, queste eccessive "perfezioni" fisiche quasi mi infastidiscono. Mentre la perizia nel ricamo la trovo sessualmente molto intrigante.
> >
> Insomma, dopo settimane di chiacchierate varie, scambi di e-mails, scambi di materiale fotografico feticistico (id est foto di centrini storici), mi chiede supporto per l'acquisto di alcune camicie ed io, avvantaggiandomi della mia posizione privilegiata di esperta del settore, lo invito presso l'outlet del prestigioso marchio per cui lavoro, usufruendo del mio sconto personale...
> >
> > Ordunque, nella giornata di sabato 16 Aprile corrente mese, il mio penfriend si reca presso l'Outlet e mi chiama per chiedermi alcuni dettagli ed avviene la seguente conversazione:
> >
> Ubalda: "allora, hai già trovato qualcosa?"
> >
> Umberto: " No, io no, ma la mia ragazza ha acquistato un paio di cose"
> >
>  Ubalda: " ah che piacere...."
> >
>  No, dico, sono veramente felicissima di aver contribuito col mio sconto agli acquisti della tua ragazza!!!!!
> >
> Amica legale, ci sono gli estremi per intentare una causa contro lui e Facebook, dato che Umberto - nel suo status su FB - riporta "SINGLE"???? Io direi di....almeno i danni morali!!!
> >
>  Con infinito affetto,
> >
> Ubalda Jones




Mail from NoBrain@livve.it
To: UbaldaJones@yahooo.it
On: 22 April 2011 H. 22.45
Re: Obj: Consulenza Legale Penale Urgente

> Cara Ubalda,
> >
> rispondo alla tua mail, solo al fine di istillare qualche molto preliminare consderazione di stampo prettamente giurdico.
> >
> A questo riguardo, ti significo che la condotta disdicevole del giovane in questione (d'ora innanzi "il Farfallone") presenta sicuramente gli estremi per poter procedere per associazione di stampo mafioso.
> >
>  Recita al tal proposito il codice penale (art. 416 - bis): "L'associazione è di tipo mafioso quando coloro che ne fanno parte si avvalgono della forza di intimidazione del vincolo associativo".
> >
 > Orbene, è pure vero che il Farfallone singolarmente non determinava intimidazione, ma è altrettanto chiaro che assieme al soggetto denominato 'fidanzata' (d'ora innanzi la "Peripatetica"), incuteva timore reverenziale che scuoteva i fragili ginocchi della dott.ssa Ubalda.
> >
> ma v'è dippiù. Recita il codice penale "e della condizione di assoggettamento e di omertà che ne deriva (...) per acquisire in modo diretto o indiretto la gestione o comunque il controllo di attività economiche, di concessioni, di autorizzazioni, appalti e servizi pubblici o per realizzare profitti o vantaggi ingiusti per sé o per altri".
> >
 > Non v'è chi non veda come, il Farfallone abbia approfittato dell'intimidazione esercitata e fondata sull'omertere...aehm...sull'omertare...cioè sulla circostanza omertosa di OMETTERE (e sottolineo ommettere) con L'Inganno (appunto) il suo status di accasato, al fine di ottenere un indebito vantaggio per la Peripatetica (E, verosimilmente, viste le sicure abilità della Peripatetica - cui deve il suo soprannome - anche vantaggi per se stesso, potendo beneficiare delle dimostrazioni di gratitudine della Peripatetica stessa).
> >
> A questo proposito, circa la necessaria compresenza di almeno 3 soggetti - richiesta dal codice penale - per formare un'associazione di stampo mafioso, io chiamerei in causa anche il commesso dell' outlet evidentemente connivente con il Farfallone e la Peripatetica circa l'indebito conseguimento di un vantaggio economico puttanesco della Peripatetica stessa.
> >
> Al fine di tutelarsi maggiormente, io La inviterei dott.ssa Ubalda a mettersi comunque un collare al fine di poter denunciare per lesione aggravata anche il puliscigabinetti che in quel momento assisteva (vieppiù impotente) al misfatto.
>
> Cordiali Saluti

No Brain
Avvocato Pentito
Parafangaro legale all'Occorrenza
Medico di Base per stilare certificati utili nei tribunali solo su espressa richiesta.

lunedì 18 aprile 2011

La Stagione dell'Amore/3 (The American Version)

Avete presente i giornali che sprecano fiumi d'inchiostro per parlare di televisione trash e sottocultura giovanile?
I critici che si chiedono preoccupati quali rifiuti umani possano essere i fruitori di vituperati reality show e serial televisi con gabriel garco e manuela arcuri?
Quale sottospecie di incrocio genetico possa partecipare virtualmente ai salotti di barbara d'urso?

Gli avvocati sicuramente. Pentiti e non.

Oggi, per esempio, 18 aprile 2011, nell'imbarazzo della scelta fra terribili notizie di cronaca e di politica internazionale che girano sui siti di informazione, al primo piano di studio Grandicello si piange la scomparsa di Carlo Capponi: l'uomo-banana dell'Isola dei Famosi 2008.

Vaya Con Dios, Carlo. Hai reso importanti i nostri martedì sera.

Ma la vita continua. E, per fortuna, l'isola dei famosi non è l'unico programma che la televisione italiana offre.

Ce ne sono altri di alto calibro e levatura. Talmente radicati nel costume da poter essere chiamati a pieno titolo 'classici'. Capaci di incuriosire e rapire giovani menti curiose.
Sto parlando del mito incontrastato che riempie le pause pranzo di Nobrain e La Persona Y Quasiasi (sua compagna di stanza) da qualche anno. Beautiful.

Fatta questa doverosa introduzione, vorrei rendere partecipe il mondo telematico della sconvolgente puntata odierna cui abbiamo appena assistito.

A questo proposito, faccio una brevissima descrizione dei personaggi principali per i non-avezzi alla serie (non avezzi e che abbiano trascorso gli ultimi 20 anni della loro vita su Marte o Plutone).
Personaggi principali:

Brooke Logan: Attempata (ma molto ben mantenuta) ninfomane dedita ad unico ceppo familiare. Mi spiego meglio. Per rarissima predisposizione genetica, la sig.ra Logan si accoppia (a ripetizione) con tutti gli esponenti maschi della famiglia Forrester (ascendenti, discendenti, collaterali in linea orizzonatale, verticale ed obliqua, compresi gli eventuali rami cadetti). E' in pratica la concretizzazione (al femminile) della canzoncina da caserma 'Si è fatto la mamma, si è fatto la figlia, si è fatto tutta la famiglia'. Data l'abnegazione con cui Brooke si dedica a dare gioia al mondo maschile, viene anche soprannominata "La Generosa".

Ridge Forrester: Attempato mascellone dal maschio fascino irresistibile: concupito da qualsiasi femmina lo abbia anche solo incrociato nella soap opera, Ridge - generoso quasi quanto Brooke - si  dedica alla felicità delle signore di Los Angeles come un toro da monta in una mandria di mucche. Trascorre 3/4 della soap nudo o con un piccolo asciugamano legato in vita, passando con sguardo bovino di casa in casa (come il rappresentante del Folletto) a regalare il suo seme in pochi minuti di plastica passione. D'ora in avanti anche "Il Montone".

Hope Logan: figlia diciannovenne di n.n. e di Brooke. La giovane Hope -  per la disperazione della madre - è sorprendentemente e dichiaratamente ancora vergine (sebbene non venga mai chiarito in cosa consista esattamente questa verginità: se sia limitata alle narici o coinvolga entrambi i padiglioni auricolari, per esempio).

Oliver: fighissimo diciannovenne californiano, con taglio di capelli e addominale da urlo, fidanzato con Hope e al momento (per ovvie ragioni) dedito all'onanismo.

Scena 1. Iterno. Sauna di 90 mq nell'ufficio dei Forrester (chi non ha una sauna così nel proprio luogo di lavoro?). Per prepararsi ad una lunga ed estenuante giornata lavorativa, Brooke - avvolta di un solo asciugamano bianco striminzito - fa quello che farebbe una qualsiasi cinquantenne, madre di 3/4 figli che ha davanti a sè la prospettiva di 12 ore di filato seduta ad una scrivania: con la testa all'indietro e le mani che le avvolgono il corpo, balla lasciva su musica da discoteca.

Nel mentre di questa danza d'accoppiamento, la porta si apre e - alle sue spalle - compare il Montone che, ovviamente nudo e con asciugamano in vita, probabilmente ha appena finito il giro del vicinato con codice di avviamento postale 90210.

Alla vista della Generosa che balla lasciva, il Montone vede rosso si avventa come un falcone reale sulla sua preda. Così - posizionato dietro la Generosa - comincia a unirsi alla sua danza lasciva smaniandosela a dovere.

E qui cominciano a venire i primi nodi al pettine. Il Montone sente evidentemente il peso degli anni (e dei giri di isolato), mentre la Generosa no. Così, in un'escalation di passione, la Generosa prende il controllo della situazione e appiccica il Montone al muro. A quel punto, il Montone - in evidente difficoltà - decide di salvarsi buttando la palla in calcio d'angolo (chiedo venia per la metafora calcistica con poco elegante doppio senso...). Così, dopo aver portato la Generosa sull'orlo del precipizio, si tira indietro, dicendole che avrebbero concluso l'operazione quella stessa sera, alla festa di diploma di Hope, in posto volutamente insolito.

Ora, immaginate in quali condizioni di infuocamento poteva trovarsi la cinquantenne ninfomane Brooke dopo esser stata smaniata in una sauna.

Scena 2. In evidente stato confusionale, durante la festa di diploma della figlia, la Generosa si aggira fra teneri liceali in cerca della sua Preda. Ad un certo punto, obnubilata di passione, crede di riconoscere nel diciannovenne Oliver (fidanzatino della figlia) il Montone che se l'era smaniata la mattina stessa.

Così, senza dargli tempo di replicare, gli salta addosso e se lo ciuccia crudo come un Sautè di cozze.

L'accoppiamento si basa su un classico doppio inganno: da un lato la Generosa è convinta di accoppiarsi con il consorte Montone (e rimarrà in questa sua convinzione durante tutto l'accoppiamento). Dall'altro lato, il diciannovenne - da amatore navigato - è convinto che la nave scuola mascherata che lo sta violentando è la sua vergine fidanzatina Hope.

Ora noi - avvocati pentiti e notoriamente poco svegli - nell'assistere a questo stupro ci siamo chieste basite: ma le diciannovenni californiane, sedicenti vergini, di quale tipo di background teorico o quasi teorico sono esattamente munite per poter essere scambiate - alla loro prima esprienza - con una nave scuola/ninfomane cinquantenne??

Ma soprattutto, esistono appositi master/corsi post universitari in california cui due avvocati pentiti possano iscriversi?

lunedì 11 aprile 2011

Mildred's Farewell

Una volta ho sentito dire che gli amici sono più importanti dei parenti: gli ultimi ci sono imposti, i primi si scelgono. Forse è una banalizzazione, ma chi ha vissuto veramente quel legame unico e speciale che si crea con pochissime persone nell'arco di una vita, che rende importanti anche i silenzi e che và ben oltre il legame di sangue, sa di cosa parlo.

Se penso alle persone speciali in cui sono inciampata nella mia vita, non posso fare a meno di pensare a quanto 'casuale' e fortuito sia stato il primo incontro. E a quanto fossi impreparata anche solo ad immaginare il ruolo fondamentale che avrebbero avuto nella mia vita. Ci si incontra, si scambiano due chiacchiere, si ride, sempre più di cuore e - quando meno te lo aspetti - quella persona è diventata talmente importante che risulta impossibile pensare ad un quotidiano che non sia condiviso.

Non so ancora dire se sia una fortuna o una condanna: ma ho avuto in vita mia amicizie talmente forti, talmente coivolgenti, da far concorrenza alle storie d'amore. La fortuna: il cuore resta sempre al caldo. La condanna: gli addii diventano un tormento.

Settimana scorsa ho dovuto salutare la mia Persona Speciale per antonomasia. Amica, coinquilina, sorella nonostante fossimo nate da madri diverse, compagna di avventure e porto nelle sventure per un intero decennio: Mildred.

Mildred è stata la compagna di banco e di studi.

Mildred era il suo terrore folle per le verifiche e l'incapacità assoluta di copiare un compito scritto senza farsi scoprire anche da un professore con un solo grado buono di vista.

Mildred erano le ore di corso la mattina, senza sonno: arrivando in aula direttamente dalla serata per la Milano da bere della notte precedente.

Mildred era il disappunto per i commenti sull'età e la scarsa altezza (e, per questo, veniva chiamata 'Vecchia Nana').

Mildred era la sua passione per il Negroni e l'Havana Club versato direttamente in gola dai baristi (che regolarmente si complimentavano).

Mildred è il suo terrore per i fantasmi e i conseguenti ed inevitabili scherzi ai piedi del letto, mentre dormiva, con tanto di faccia resa bianchissima dalla farina.

Mildred era il primo piano del suo cane sul comodino mentre tutte le altre avevano la foto del fidanzato.

Mildred erano gli schiaffi al corteggiatore sfruttato come tassista che, dopo l'ennesimo passaggio in piena notte da una parte all'altra della città, aveva tentato un timidissimo e molto educato approccio.

Mildred erano gli schiaffi che tirava all'aria mentre io - ormai più basita che triste - le raccontavo del chiarimento non troppo felice con un ex.

Mildred è stata le attese in ospedale mentre, spalla contro spalla, attraversavamo la Linea d'Ombra.


Mildred era la scarpa tirata dietro alla povera infermiera che voleva aiutarla, mentre io, accanto, avrei voluto sprofondare di vergogna.

Mildred era la sua telefonata disperata per farmi entrare in pronto soccorso fuori orario perchè le era morta una signora accanto. E dopo essere entrata e aver litigato con mezzo policlinico, lei, beata, mi diceva 'perchè hai quella faccia?E' morto qualcuno?ah...quella storia della signora?....era solo per costringerti ad entrare....'.

Mildred è stata la capacità di ridere durante e nonostante la difficoltà. Mildred è stata le lacrime di gioia.

Mildred è stata la figurina che chiudeva reticente la porta di casa su dieci anni di vita comune.

Mildred è la nuova vita che ora l'attende.

Mildred è altre mille cose e questo blog è uno spazio virtuale troppo piccolo per contenerle tutte.

Lo so, questo è un post inusuale. Mi è stato detto tante volte di costruire alti muri e porte invalicabili attorno a quello che ho dentro, ma questa volta la persona che si intravedeva dietro la porta è stata, è e sarà troppo importante per non lasciare, almeno una volta, l'uscio socchiuso.

E poi dovevo restituire un bacio sulla guancia.

lunedì 4 aprile 2011

Parliamone.... (Piccolo Esperimento Sociale)

*** Questo post non contiene alcun racconto asseritamente spiritoso. Parental Advisory: Explicit Lyrics ***

Il sesso vende. E vende tanto.

Avete presente le polemiche filo-femministe (trite e ritrite) contro tutte le pubblicità in cui l'immagine della donna verrebbe svilita/mercificata/umiliata/e così via dicendo sino alla nausea?
Ecco. Quelle pubblicità saranno anche svilenti, ma il prodotto viene venduto. That's economy babes! Che vi piaccia o no...

D'altra parte in quelle stesse pubblicità la donna sarà oggetto....ma l'uomo - dipinto come un baccalà in perenne tempesta ormonale prepuberale - non è che ne esca proprio vincente.

Personalmente non sono mai stata femminista. Anzi, ho sempre silenziosamente tifato per il baccalà. Poverello: la società l'ha sempre storicamente obbligato a essere il 'dominatore'... quando la maggior parte delle volte non si trova di fronte timide pulzelle frementi (molto film erotico anni '70, quest'immagine, eh?) ma mantidi religiose pronte a staccargli la testa dopo averne abusato.

La goffaggine con cui il baccalà si barcamena nella giungla moderna delle dragonesse è epica...e meriterà un post tutto suo (lo medito da tempo e prima o poi lo farò: fare una lista degli approcci più goffi ed improbabili che mi siano capitati). Ma al momento il mio intento è un altro.

Quello che sto per scrivere violerebbe il codice deontologico di qualsiasi avvocato (anche di quelli pentiti), ma dopo accurate ricerche ho scoperto che i blogger non hanno codice deontologico. Quindi, via libera agli sputtanamenti!

Allora, dovete sapere miei cari lettori, che i blog forniscono al loro creatore una piccola mappa di chi inciampa nel loro sito. Quotidianamente/settimanalmente o mensilmente ci dicono quanta gente ha cliccato sul blog e - volendo - anche un piccolo esempio del percorso che hanno fatto per arrivarci: chi si è connesso da facebook, chi tramite link diretto......e poi....e poi ci sono le connessioni che arrivano tramite google. In quel caso, il sito dice al blogger anche le parole chiave che sono state utilizzate per la ricerca. Per esempio, generalmente, le parole chiave per la ricerca di questo blog sono 'avvocato pentito' o 'diario di un avvocato' e via declinando le poche possibilità che rimangono.

Questo fino ad oggi, quando il sito mi ha fatto sapere che un internauta era incappato nel mio blog mettendo su google la seguente frase: "Voglio un avvocato figa".

VOGLIO UN AVVOCATO FIGA?????!!!!!vi rendete conto??????Pensavano forse di trovare una lista di albi professionali di professioniste con foto con tocco, toga aperta su pelle nuda e codice civile in mano (così, giusto come nota di colore)?

A questo punto, lancerei un sondaggio e vi prego di rispondermi (pubblicamente o privatamente) indicando la vostra preferenza. Prometto che manterrò l'anonimato sulle risposte (prometto....).
La domanda è la seguente: cosa si nasconde dietro la bizzarra ricerca su google?

    1.    l'internauta cercava una professionista ma non esperta del ramo legale-processuale;

    2.    l'internauta è originario del milanese cercava con una certa urgenza professionista del ramo legale (Quindi il 'figa' non sarebbe un aggettivo ma un'esclamazione. La ricerca su google         andrebbe letta nel seguente modo: 'voglio un avvocato, figa!'
   
    3.    a ridosso del 6 aprile, l'Avv. Ghedini si è visto revocare il mandato e il suo assistito è alla ricerca di altro legale che lo difenda.

Attendo risposte!

*  Al solo fine di esperimento sociale, dato il precedente, le parole chiave del presente post saranno quantomai improbabili e legate al sesso....in modo da 'beccare' qualche altro simpatico internauta dell'Amore.

giovedì 31 marzo 2011

Preparazione Culturale a 360°

Esterno giorno. Mattino presto. Gradevole mattinata settembrina. Tram - modello storico drammaticamente privo di ammortizzatori - per botta di fortuna colossale mai più ripetuta nel corso della vita quasi completamente vuoto. Occhio vitreo da tipico rimbambimento post-vacanziero.

Velocità di reazione a stimolo nernovoso importante (e.g. calcio negli stinchi) = 45 secondi abbondanti.

Mentre assecondo il sussultare delle ruote di ferro sui binari, focalizzandomi su pensieri chiave per lo sviluppo dell'intera umanità ('che mangio stasera?mi sa che stanno crescendo le piante in frigo...'), odo voce cacofonica provenire dal fondo del mezzo: "BuonCCCiorno!!Kome Stare?".

Mi giro con lentezza consona ai tempi di reazione di cui sopra, verso la cacofonia, e mi si para dinanzi la faccia con gli occhi a palla di Alex, avvocato crucco in forza da sei mesi presso Studio Grandicello che, lungi dall'esser pentito, è anzi soprannominato "serial killer" dai suoi compagni di stanza. Alex, infatti, arriva la mattina senza rivolgere la parola a nessuno con una valigetta nera che poggia, chiusa, accanto alla sua postazione. Si siede e passa la successiva mezz'ora ad allineare perfettamente fogli e penne sulla scrivania. Poi comincia a zampettare sulla tastiera incessantemente sino a sera quando, metodico, ri-allinea per mezz'ora perfettamente fogli e penne, prende una valigetta nera ancora chiusa, e lascia l'ufficio senza rivolgere la parola a nessuno.

E' evidente che nella valigetta nera nasconde un fucile a pompa che probabilmente monterà nei bagni di Studio Grandicello e utilizzerà per compiere qualche folle strage di avvocati.

Naturalmente, per la legge di murphy, a cadere saranno solo praticanti e associati junior.

Ma torniamo al tram. Alex mi guarda bieco attendendo una risposta. "Ehm...Ciao....bene....."

Alex: "Tove sTata Tu VaKanza?" (quando parla Alex dovete immaginare un fortissimo accento tedesco, simile al cracchiare di una cornacchia crucca Kraaa Kraaaa)

Io (oddio, il Kgb cerca informazioni) "ehm.....alle baleari...."

Alex (con cipiglio militaresco, quasi m'avesse colto in fallo): "Ah-ahhhhh Tu FFatto BBBagni!!"

Io "(..........) s-si", poi cercando di imbastire una conversazione (quasi) naturale "e...e tu?che hai fatto?"

Alex: "VVenuti mmmiei CCenitoRi da AmeriKa a Milano. Fatto loro sKalo e RRipartiti Kon me per viaggio su MonteNero".

Io - visualizzando mentalmente il globo terrestre, mi lancio in pericolosi calcoli quantistici: I genitori sono venuti dall'america e hanno fatto scalo a milano per riposarsi. Bene, fin qui ci siamo. Poi sono ripartiti assieme per quest'altro lungo viaggio. Si ma quanto lungo?Almeno quanto quello dall'America all'Italia, no?altrimenti per quale ragione fare scalo a milano?Quindi - da queste delicate considerazioni - si deduce incontrovertibilmente che questo monte nero è sull'Himalaya. Matematico. Non ci si può sbagliare.

Quindi, rivolgendomi a lui, con gomitatina ammiccante :"ehhh, che viaggione, chissà quante passeggiatone su per la montagna!!Ma hai anche scalato?".

Alex mi guarda con un misto di pietà e schifo: "MonteNero è su mmmare, viCino Sebia, in penisola BalKanica".

Io: "Ah......ma si passeggia anche a mare......no?....lo iodio fa così bene....."

Da allora ho accuratamente evitato di bazzicare il piano dove c'era l'ufficio di Alex ..... nella malaugurata ipotesi avesse in particolare antipatia le persone non proprio fortissime in geografia ..... il giorno in cui avesse deciso di aprire la sua valigetta nera.

lunedì 7 marzo 2011

Quando la realtà supera l'immaginazione

Uno si mette in testa di evadere dal proprio lavoro dedicandosi ad un blog.

Di prendere così bonariamente in giro la vita di uno studio legale Grandicello che - all'esterno - appare seria ed impeccabile.

Il materiale, come avrete capito, è abbondante e cospicuo.

Il neo-blogger, però, deve fare i conti con una concorrenza spietata. La concorrenza peggiore: quella che viene dalla comicità involontaria. E sì, perchè le comunicazioni 'ufficiali' che corrono all'interno di Studio Grandicello, sono fe-no-me-nali.

Ma veniamo ai fatti. Come i più affezionati fra i miei 20 lettori sapranno (concedetemi un po' di modestia manzoniana....è una vita che sogno di usarla), in Studio Grandicello dobbiamo combattere quotidianamente con piccoli/grandi intoppi teconologici. I maggiori fra questi nascono da computer portatili del '15/'18 e dalle stampanti: i cui toner si esauriscono a tempo record e riescono ad essere rimpiazzati solo dopo mesi e mesi di trepida attesa. Il toner della stampante del mio piano - come ho già avuto modo di dirvi - si esaurì nel Natale 2010 ed è stato rimpiazzato venerdì scorso.
Per salutare la sostituzione abbiamo indetto 5 giorni di festeggiamenti con giochi circensi: acrobati, saltimbanchi e nani ballerini (attualmente mentre scrivo ho ancora Paco, il nano ballerino, che balla la macarena sulla scrivania).

Saputo della notizia, abbiamo cominciato a riscaldare le dita per poter spingere più velocemente degli altri il tasto 'print' e recuperare almeno in parte l'incredibile quantità di stampa pregressa (e repressa) accumulata in questi mesi.

La mole è notevole: si teme per la deforestazione di buona parte dell'Amazzonia. Si dice che Sting abbia organizzato un concerto di protesta sul piazzale antistante Studio Grandicello. Per attirare debita attenzione ha fatto le cose in grande: ha assoldato acrobati, saltimbanchi e nani ballerini (gli stessi assoldati da noi qualche giorno fa.....quando è crisi è crisi per tutti, anche per le rockstar impegnate). Così quel nano di facili costumi di Paco è passato con nonchalance dalla macarena a Message in the Bottle nel giro di 10 minuti.

Ma lasciamo ancheggiare Paco al ritmo dei Police e torniamo a noi. L'euforia per il riacquistato potere di stampa, dicevo, era alle stelle. Ci siamo sentiti per pochi giorni uniti nel segno di Bill Gates. Tornati alla società civile. Re-inseriti nel XXI secolo. Figli della comunità tecnologica e anche Figli delle stelle e di Alan Sorrenti.

Ci vuole così poco a rendere felici un pugno di avvocati pentiti.

Fino a quest'oggi a pranzo, quando Lui è riuscito a stupirci ancora una volta. Da qui in poi il blogger retrocede per lasciare la parola all'unico vero re della satira contemporanea. Leader indiscusso nelle sorti e nella vita di Studio Grandicello. Deus ex machina delle vite di noi avvocati pentiti e, da oggi, anche delle vite di Sting e Paco. Inchinatevi alle parole dell' "Oracolo".

  •  Dalla Seconda Lettera di Quadro Antico ai Collaboratori di Studio Grandicello:

"Cari,
abbiamo purtroppo 3 stampanti fuori uso. I tecnici sono stati già avvisati e verranno nel pomeriggio, ma poichè è difficile stimare esattamente i tempi per la riparazione, Vi invitiamo a considerare di servirVi di tipografie esterne nel caso in cui vi fossero delle scadenze estremamente urgenti.
Grazie.
"

Signore e Signori, a completamento dell'odierno spettacolo di cabaret, Paco si esibirà in un balletto dedicato alla vita e le opere di Raffaella Carrà!!

(musica in sottofondo: Aah-ah ah-ah a far l'amore comuncia tu - Aah -ah Aah - ah a far l'amore comincia tu)

mercoledì 2 marzo 2011

Noi, schiavi della telefonia fissa.

Interno  Studio Grandicello.

Sottofondo di zampettii sulla tastiera.

Persona Y qualsiasi: "guarda, te lo dico, questo qui di banking mi sta rovinando l'anima"

NoBrain (continuando a zampettare e fingendo interesse) "Si?"

Persona Y qualsiasi: "ma si, non ti dico, ieri mi ha tenuto al telefono su quel prospetto per almeno un'ora, capisci UN'ORA!!!e io che dovevo correre a casa a cucinare la vellutata di zucchine!!ma lo capisci??"

NoBrain: "eh...proprio un rompiscatole"

Persona Y Qualsiasi: "ora lo devo chiamare, guarda ho una fifa che mi riattacchi qualche pippone di un'ora....vabbè, su coraggio" (composizione di numero di telefono sulla tastiera)

Suono a vuoto di telefono (tuuu tuuuu)

Persona Y Qualsiasi "sicuramente starà attaccando il pippone a chissà chi altro che non risponde..."

Suono a vuoto del telefono (tuuu). Attacca la segreteria telefonica: "risponde il numero 02.90......"

Persona Y Qualsiasi: "manco sta al suo posto sto pesantone" Segreteria telefonica "....lasciare il messaggio dopo il segnale acustico"

Persona Y Qualsiasi (con voce improvvisamente addolcita) "carissimo, ti cercavo per sapere se avessi ancora qualche perplessità in merito ai tuoi rilievi di ieri, quando vuoi chiamami pure, sono a disposizione!".

Persona Y Qualsiasi chiude il telefono dal viva voce e continua "ma guarda di una pesantezza questo qui, ma proprio assurda!!secondo me è pure scemo....come puoi non capire dopo un'ora??dico io come puoi??vuol dire che proprio non ci arrivi!!no??" poi con enfasi sempre crescente "e poi l'hai mai visto di persona tu??guarda un cesso mega-ga-lat-ti-co!!!una cosa imbarazzante: se lo vedesse Dario Argento si spaventerebbe!!Se pensi che quando si è present...."

Voce meccanica dal telefono "spazio registrazione messaggio esaurito tuuuuuuuuuuu"

"................"

Persona Y Qualsiasi "v-v-vuoi d-dire c-c-che ho registrato tutto sulla segreteria????"

NoBrain "eh..."

Persona Y Qualsiasi "anche che è deficiente"

NoBrain "mmhh forse la parte di Dario Argento non l'ha presa"

Persona Y Qualsiasi "e se pagassi qualcuno per entrare nella sua stanza e cancellargli tutti i messaggi in segreteria??"

NoBrain "mi sa che prima o poi dobbiamo imparare ad usarli questi telefoni...."

Noi, amanti delle tecnologie moderne

Come ho già avuto modo di accennare, da bambina volevo fare l'astronauta.

Invece sono finita in uno studio legale. Peraltro, in uno studio legale nemico della tecnologia moderna (nella misura in cui, la tecnologia moderna - in quanto eccessivamente costosa - viene ritenuta inutile fronzolo di cui si possa fare tranquillamente a meno. Questi inutili fronzoli includono collegamenti wi-fi degni di questo nome, connessioni internet decenti e i gli ormai famosi e rarissimi toner per stampanti).

MA. C'è un MA. C'è qualcosa in Studio Grandicello che non fa assolutamente rimpiangere la plancia di un qualsiasi futuristico razzo iper-tecnologico.

I telefoni.

Questi rari gioielli della tecnologia rappresentano l'ultimo acquisto della c.d. "Era dell'Opulenza" ossia, di quella favolosa Era di cui ancora si favoleggia - antecedente all'avvento di Quadro Antico - in cui le decisioni venivano prese dal suo potente predecessore: Ken/Managing Partner, che in comune con il fidanzato di quella bambola di (gran) facili costumi di Barbie aveva meches bionde e quell'inconfondibile quanto sano e naturale colorito marron glace.

Ken amministrava Studio Grandicello in linea con gli standard di uno studio legale (anzichè con quelli di un'amministrazione pubblica in cui sarebbe sprofondato poco dopo): c'erano matite e penne in abbondanza che potevano essere prelevate senza domande in carta bollata, i collaboratori che segnalavano un problema serio al computer potevano addirittura sperare di vedersi sostituire il pc, si poteva chiedere di comprare una spillatrice a spese dello studio senza barattare la cessione di un rene al mercato clandestino.

Tempi d'oro.

I telefoni, dicevamo, arrivarono a completamento di quest'epoca d'oro. Ci furono portati un giorno qualsiasi in cui ci furono sostituiti quelli più modesti che sino ad allora avevamo utilizzato. Avevano una tastiera piena di misteriosi pulsanti e un bello schermo al led.

Ci furono consegnati assieme ad un manuale di istruzioni più voluminoso di un codice civile commentato. Senza che ci fosse fatto alcun 'corso pratico' su come utilizzare il nuovo strumento.
E qui si fece il primo, imperdonabile errore: pensare che avvocati, esperti in legge o sedicenti tali riuscissero a capire di tecnologia (quasi) come riescono capire di anatocismo.

L'iniziale utilizzo dei telefoni determinò il consumarsi di tanti, piccoli drammi.

Innanzi tutto la funzione "conference call" apparì subito particolarmente attraente: avete idea di quanto sia più facile organizzare la serata in tre o più persone parlando con tutte le persone per telefono, mentre ciascuna di loro è comodamente fissa alla propria postazione?direte voi: potreste comunque alzare il vostro sedere per 5 minuti, vedervi per un caffè e chiacchierare dell'aperitivo serale. Invece no: il sedere degli avvocati (pentiti e non) pesa infinitamente. Quindi la funzione conference call, rappresentò immediatamente una svolta.

Purtroppo le conference call non è che andassero sempre a buon fine. Capitava, per esempio, di essere al telefono con la collega per parlare dei grandi problemi dell'universo (almeno, il proprio universo): l'uscita del sabato successivo, quando prendere appuntamento per la ceretta, quale estetista avesse l'inclinazione di strappo migliore, ecc... quando, all'improvviso, la collega aveva l' "illuminazione": "Aspetta!!Sandra ha trovato un'estetista for-mi-da-bi-le!!rimani in linea che la metto in call!".

Buio. Fine della conversazione con voce amica.

Nella cornetta, piacevole musichetta di attesa.

Click di ripresa conversazione.

"allora?sta cera all'inguine dove cavolo me la prenoto??"

(dall'atra parte, voce molto nemica e con chiaro accento germanico) "Karima Hitler von Foierbach speaking"

"....."

Ho idea che una cera all'inguine fatta da una tedesca avvocato e così incavolata sia molto poco delicata.

Aia.

mercoledì 23 febbraio 2011

Fenomeni Sociali: La Figa di Legno

* Ai miei adorati compagni di viaggio e di vita di questi anni: se non rimpiango di essere una viaggiatrice delle stelle è perchè (grazie a voi) il viaggio che già sto facendo è infinitamente più emozionante*


...si dice che della bontà di una decisione ci si accorga solo con il  passare del tempo....in genere chi lo dice si riferisce ad una specie di "resa dei conti" finale, quando - ormai vecchi - si ripensa ai  propri trascorsi, catalogando le proprie esperienze sotto le voci  "rimorsi" "rimpianti" "scelta azzeccata"....sperando che l'ultimo canestro (per puro culo, inutile illudersi) sia più pieno degli altri due.

Così si pensa, invece capita che della bontà di una decisione ci si accorga all'improvviso, in maniera rapida ed indolore,,,come un'illuminazione, la classica lampadina che si accende nei fumetti  sulla testa del protagonista...

Così capita che una persona "X" qualsiasi si trasferisca da una città ad un'altra e che per un paio d'anni cerchi di (auto)convincersi di aver fatto una scelta azzeccata mentre nello stesso arco di tempo è rosa dal dubbio di aver fatto una cazzata.....quando una vocina si fa strada fra i suoi pensieri più disparati dicendo "e se..."

E poi capita che quella stessa persona X trovi una risposta al suo "e  se..." durante un tranquillo w.e. di vacanza, passeggiando nel red light district di amsterdam, quando - dopo mesi - si  (ri)imbatte in quell'esemplare di sesso femminile che popola un po' tutto il mondo, ma che a Milano e negli Studi Grandicelli trova la sua massima concentrazione: la figa di legno.

 La figa di legno è un essere vivente i cui tratti caratteristici sono dati dall'estrema rigidità e dall'assoluta assenza di qualsiasivoglia forma di curiosità ed ironia nei confronti di quelli che - anche per  la Carta dei Diritti dell'Uomo - sono gli indiscussi tre "sballi"  della vita: sesso, droga e rock 'n' roll.....

 Ora, cosa ci faccia la figa di legno ad Amsterdam (conclamata patria di almeno due dei tre summenzionati sballi) costituisce un mistero della fede. Ma andare in vacanza ad Amsterdam con la figa di legno -
 per la persona X qualsiasi - rappresenta un'insostituibile esperienza sociologica.

Così capita che, in compagnia della figa di legno, la persona X  qualsiasi si astragga dalla realtà e viva un'esperienza molto simile a  quella raccontata nella pubblicità del bacardi: con la ragazza vestita di tutto punto che risponde compita alle domande della vecchia  bacchettona, mentre nella sua testa ripercorre le 1000 notti scatenate a tirare l'alba....

Così capita che - mentre la figa di legno attraversa nottetempo il red light distric di amsterdam di corsa e senza degnare di uno sgardo il variopinto fiume di gente che l'attraversa - la persona X qualsiasi si spalma contro le vetrine dei sexyshop perchè nel vibratore a forma di bruco e nelle manette pelose ha trovato la madre di tutti i souvenir di viaggio e mentre legge e commenta i mille utilizzi (rigorosamente illustrati) dell'altalena di samantha di sex&thecity...si sente gridare dalla figa di legno di spostarsi dalla vetrina per non sembrare (o dimostrarsi?) una maniaca pervertita.

E capita che, mentre la figa di legno accetta di rivolgere la parola solo ed esclusivamente ad esemplari di sesso maschile sopra i 40 (anni) e con camicia (rigorosamente) burberry, la persona X qualsiasi si lasci tranquillamente agganciare da un 18enne francese, con phd in droghe leggere, che carinamente l'aiuta a rollare la canna ... e che  in un passato non troppo remoto, la stessa persona X qualsiasi  faceva amicizia sulle spiaggie di sperdute isole del mediterraneo con scaldabagnisti che operavano a in famose zone popolari....e per questo si presentava dicendo genericamente che  "lavorava in uno studio legale" precisando (ma solo dopo espressa richiesta) che svolgeva generiche e non meglio definibili 'mansioni di segreteria' (ma questa è una storia che conoscete già)....

E capita che mentre la figa di legno guarda con spregio ed invoca la pietà divina per la persona X qualsiasi che fa biecamente leva sui centimetri scoperti di coscia per poter entrare nel locale fighetto....la stessa persona X qualsiasi pensa a quando ballava con le amiche la lap dance al bachelor party in quel di Santa Barbara....

E capita che mentre le figa di legno si mostra crucciata e scontenta del locale fighettissimo prenotato con UN MESE di anticipo e guarda con disappunto l'atteggiamento accomodante della persona  X qualsiasi,  la persona X qualsiasi pensa che pochi mesi prima - sempre ad  Amsterdam - aveva cenato in un kentucky fried chicken all'una di  notte...dopo aver speso la serata in inutili tentativi di rollare canne che somigliavano a panzerotti....

E capita anche che, dopo un'ora di fila per entrare nel museo di van Gogh, la figa di legno (turbatissima) dica alla persona X qualsiasi  (che ha finito il tour della mostra in 20 minuti netti e sta addentando un panuozzo al prosciutto al bar del museo) che  nell'esposizione manca il "raccoglitore di patate" e che la persona X qualsiasi (ben lungi dall'associare la frase ad una qualsiasi espressione pittorica) pensi che la figa di legno abbia finalmente deciso di abbandonarsi alla passione fra le braccia di un rude coldiretti olandese (molto probabilmente cieco dalla nascita).

E così capita che la persona X qualsiasi ripensi ai tanti viaggi sconclusionati e all'arrembaggio...

Alla corsa della mustang rossa lanciata sulla costa della California senza mappe e navigatori che rischiava di concludersi a Sacramento....con l'abbronzatura sul viso che lasciava il segno degli occhiali da sole....

Alle corse a perdifiato attraverso Copenhaghen per sfuggire ad un tassista che non si aveva i soldi per pagare....

Alla notte in un ostello di zurigo in una camera che si chiamava "Elvis Preasly"....

Alle bugie inventate su musei misteriosamente chiusi in conclamate città d'arte per evitare impegnate gite culturali....

Al principio di viaggio nel portabagagli di un autobus spagnolo....

All'indipendenza di chi - stanca della giornata sulla spiaggia - si era allontanata per una "nuotatina di appena appena due ore" lasciando le compagne nel panico a chiedersi come si dicesse "dispersa in mare" in inglese...

A chi ti faceva trovare banane nella tazza del cappuccino tutte le sante mattine....

Agli inspiegabili processi mentali che spingono una persona a chiederti - alle 5 di mattina dopo una notte insonne all'aeroporto del Cairo - per quale motivo porti gli stivali scesi perchè quel modello starebbe meglio portato alto....

A chi - parlando italiano con perfetto accento pugliese - proprio non capiva come fosse possibile che la 70enne cubana non riuscisse a capire che il giorno dopo, no, la colazione proprio non la voleva!

Al coro stonato che urlava O' Surdato 'nnammurato alla luna piena, su quel mare immobile che pareva tanto il lago di Garda anzichè il più lontano Egeo....

La persona X qualsiasi pensa a tutte queste cose mentre mesta prende qualche ricordino dal negozio di souvenir all'aeroporto....cosciente che nessun pensierino potrà reggere il confronto con il bruco-vibratore e le manette pelose...

Vi scrivo questo - miei adorati lettori - per farvi sapere poche semplici cose:

1)      che non esistono posti speciali, ma persone speciali con cui vivere i luoghi...e che se le mie esperienze sono state indimenticabili (e, per la cronaca, lo è stata anche Amsterdam grazie alla presenza di due personcine uniche con cui ridere della figa di legno) lo sono state perchè ho sempre avuto la fortuna di viverle con persone indimenticabili...

2)      che quelle cacatelle che ho portato come regalino da Amsterdam sono solo un surrogato del vibra-bruco e delle manette che la figa di legno mi ha impedito di comprare...

3)      che quando capita di essere turbati e non ci si spiega il perchè .... è inutile pensare ad ansie esistenziali, quando il vero motivo potrebbe essere la coscienza che nel museo di van gogh di  Amsterdam manca il "raccoglitore di patate"....

4)      e che ... infine....a me....... Van Gogh......fa veramente CAG*RE!!!!!!!!!!!!!!!!