lunedì 18 aprile 2011

La Stagione dell'Amore/3 (The American Version)

Avete presente i giornali che sprecano fiumi d'inchiostro per parlare di televisione trash e sottocultura giovanile?
I critici che si chiedono preoccupati quali rifiuti umani possano essere i fruitori di vituperati reality show e serial televisi con gabriel garco e manuela arcuri?
Quale sottospecie di incrocio genetico possa partecipare virtualmente ai salotti di barbara d'urso?

Gli avvocati sicuramente. Pentiti e non.

Oggi, per esempio, 18 aprile 2011, nell'imbarazzo della scelta fra terribili notizie di cronaca e di politica internazionale che girano sui siti di informazione, al primo piano di studio Grandicello si piange la scomparsa di Carlo Capponi: l'uomo-banana dell'Isola dei Famosi 2008.

Vaya Con Dios, Carlo. Hai reso importanti i nostri martedì sera.

Ma la vita continua. E, per fortuna, l'isola dei famosi non è l'unico programma che la televisione italiana offre.

Ce ne sono altri di alto calibro e levatura. Talmente radicati nel costume da poter essere chiamati a pieno titolo 'classici'. Capaci di incuriosire e rapire giovani menti curiose.
Sto parlando del mito incontrastato che riempie le pause pranzo di Nobrain e La Persona Y Quasiasi (sua compagna di stanza) da qualche anno. Beautiful.

Fatta questa doverosa introduzione, vorrei rendere partecipe il mondo telematico della sconvolgente puntata odierna cui abbiamo appena assistito.

A questo proposito, faccio una brevissima descrizione dei personaggi principali per i non-avezzi alla serie (non avezzi e che abbiano trascorso gli ultimi 20 anni della loro vita su Marte o Plutone).
Personaggi principali:

Brooke Logan: Attempata (ma molto ben mantenuta) ninfomane dedita ad unico ceppo familiare. Mi spiego meglio. Per rarissima predisposizione genetica, la sig.ra Logan si accoppia (a ripetizione) con tutti gli esponenti maschi della famiglia Forrester (ascendenti, discendenti, collaterali in linea orizzonatale, verticale ed obliqua, compresi gli eventuali rami cadetti). E' in pratica la concretizzazione (al femminile) della canzoncina da caserma 'Si è fatto la mamma, si è fatto la figlia, si è fatto tutta la famiglia'. Data l'abnegazione con cui Brooke si dedica a dare gioia al mondo maschile, viene anche soprannominata "La Generosa".

Ridge Forrester: Attempato mascellone dal maschio fascino irresistibile: concupito da qualsiasi femmina lo abbia anche solo incrociato nella soap opera, Ridge - generoso quasi quanto Brooke - si  dedica alla felicità delle signore di Los Angeles come un toro da monta in una mandria di mucche. Trascorre 3/4 della soap nudo o con un piccolo asciugamano legato in vita, passando con sguardo bovino di casa in casa (come il rappresentante del Folletto) a regalare il suo seme in pochi minuti di plastica passione. D'ora in avanti anche "Il Montone".

Hope Logan: figlia diciannovenne di n.n. e di Brooke. La giovane Hope -  per la disperazione della madre - è sorprendentemente e dichiaratamente ancora vergine (sebbene non venga mai chiarito in cosa consista esattamente questa verginità: se sia limitata alle narici o coinvolga entrambi i padiglioni auricolari, per esempio).

Oliver: fighissimo diciannovenne californiano, con taglio di capelli e addominale da urlo, fidanzato con Hope e al momento (per ovvie ragioni) dedito all'onanismo.

Scena 1. Iterno. Sauna di 90 mq nell'ufficio dei Forrester (chi non ha una sauna così nel proprio luogo di lavoro?). Per prepararsi ad una lunga ed estenuante giornata lavorativa, Brooke - avvolta di un solo asciugamano bianco striminzito - fa quello che farebbe una qualsiasi cinquantenne, madre di 3/4 figli che ha davanti a sè la prospettiva di 12 ore di filato seduta ad una scrivania: con la testa all'indietro e le mani che le avvolgono il corpo, balla lasciva su musica da discoteca.

Nel mentre di questa danza d'accoppiamento, la porta si apre e - alle sue spalle - compare il Montone che, ovviamente nudo e con asciugamano in vita, probabilmente ha appena finito il giro del vicinato con codice di avviamento postale 90210.

Alla vista della Generosa che balla lasciva, il Montone vede rosso si avventa come un falcone reale sulla sua preda. Così - posizionato dietro la Generosa - comincia a unirsi alla sua danza lasciva smaniandosela a dovere.

E qui cominciano a venire i primi nodi al pettine. Il Montone sente evidentemente il peso degli anni (e dei giri di isolato), mentre la Generosa no. Così, in un'escalation di passione, la Generosa prende il controllo della situazione e appiccica il Montone al muro. A quel punto, il Montone - in evidente difficoltà - decide di salvarsi buttando la palla in calcio d'angolo (chiedo venia per la metafora calcistica con poco elegante doppio senso...). Così, dopo aver portato la Generosa sull'orlo del precipizio, si tira indietro, dicendole che avrebbero concluso l'operazione quella stessa sera, alla festa di diploma di Hope, in posto volutamente insolito.

Ora, immaginate in quali condizioni di infuocamento poteva trovarsi la cinquantenne ninfomane Brooke dopo esser stata smaniata in una sauna.

Scena 2. In evidente stato confusionale, durante la festa di diploma della figlia, la Generosa si aggira fra teneri liceali in cerca della sua Preda. Ad un certo punto, obnubilata di passione, crede di riconoscere nel diciannovenne Oliver (fidanzatino della figlia) il Montone che se l'era smaniata la mattina stessa.

Così, senza dargli tempo di replicare, gli salta addosso e se lo ciuccia crudo come un Sautè di cozze.

L'accoppiamento si basa su un classico doppio inganno: da un lato la Generosa è convinta di accoppiarsi con il consorte Montone (e rimarrà in questa sua convinzione durante tutto l'accoppiamento). Dall'altro lato, il diciannovenne - da amatore navigato - è convinto che la nave scuola mascherata che lo sta violentando è la sua vergine fidanzatina Hope.

Ora noi - avvocati pentiti e notoriamente poco svegli - nell'assistere a questo stupro ci siamo chieste basite: ma le diciannovenni californiane, sedicenti vergini, di quale tipo di background teorico o quasi teorico sono esattamente munite per poter essere scambiate - alla loro prima esprienza - con una nave scuola/ninfomane cinquantenne??

Ma soprattutto, esistono appositi master/corsi post universitari in california cui due avvocati pentiti possano iscriversi?

lunedì 11 aprile 2011

Mildred's Farewell

Una volta ho sentito dire che gli amici sono più importanti dei parenti: gli ultimi ci sono imposti, i primi si scelgono. Forse è una banalizzazione, ma chi ha vissuto veramente quel legame unico e speciale che si crea con pochissime persone nell'arco di una vita, che rende importanti anche i silenzi e che và ben oltre il legame di sangue, sa di cosa parlo.

Se penso alle persone speciali in cui sono inciampata nella mia vita, non posso fare a meno di pensare a quanto 'casuale' e fortuito sia stato il primo incontro. E a quanto fossi impreparata anche solo ad immaginare il ruolo fondamentale che avrebbero avuto nella mia vita. Ci si incontra, si scambiano due chiacchiere, si ride, sempre più di cuore e - quando meno te lo aspetti - quella persona è diventata talmente importante che risulta impossibile pensare ad un quotidiano che non sia condiviso.

Non so ancora dire se sia una fortuna o una condanna: ma ho avuto in vita mia amicizie talmente forti, talmente coivolgenti, da far concorrenza alle storie d'amore. La fortuna: il cuore resta sempre al caldo. La condanna: gli addii diventano un tormento.

Settimana scorsa ho dovuto salutare la mia Persona Speciale per antonomasia. Amica, coinquilina, sorella nonostante fossimo nate da madri diverse, compagna di avventure e porto nelle sventure per un intero decennio: Mildred.

Mildred è stata la compagna di banco e di studi.

Mildred era il suo terrore folle per le verifiche e l'incapacità assoluta di copiare un compito scritto senza farsi scoprire anche da un professore con un solo grado buono di vista.

Mildred erano le ore di corso la mattina, senza sonno: arrivando in aula direttamente dalla serata per la Milano da bere della notte precedente.

Mildred era il disappunto per i commenti sull'età e la scarsa altezza (e, per questo, veniva chiamata 'Vecchia Nana').

Mildred era la sua passione per il Negroni e l'Havana Club versato direttamente in gola dai baristi (che regolarmente si complimentavano).

Mildred è il suo terrore per i fantasmi e i conseguenti ed inevitabili scherzi ai piedi del letto, mentre dormiva, con tanto di faccia resa bianchissima dalla farina.

Mildred era il primo piano del suo cane sul comodino mentre tutte le altre avevano la foto del fidanzato.

Mildred erano gli schiaffi al corteggiatore sfruttato come tassista che, dopo l'ennesimo passaggio in piena notte da una parte all'altra della città, aveva tentato un timidissimo e molto educato approccio.

Mildred erano gli schiaffi che tirava all'aria mentre io - ormai più basita che triste - le raccontavo del chiarimento non troppo felice con un ex.

Mildred è stata le attese in ospedale mentre, spalla contro spalla, attraversavamo la Linea d'Ombra.


Mildred era la scarpa tirata dietro alla povera infermiera che voleva aiutarla, mentre io, accanto, avrei voluto sprofondare di vergogna.

Mildred era la sua telefonata disperata per farmi entrare in pronto soccorso fuori orario perchè le era morta una signora accanto. E dopo essere entrata e aver litigato con mezzo policlinico, lei, beata, mi diceva 'perchè hai quella faccia?E' morto qualcuno?ah...quella storia della signora?....era solo per costringerti ad entrare....'.

Mildred è stata la capacità di ridere durante e nonostante la difficoltà. Mildred è stata le lacrime di gioia.

Mildred è stata la figurina che chiudeva reticente la porta di casa su dieci anni di vita comune.

Mildred è la nuova vita che ora l'attende.

Mildred è altre mille cose e questo blog è uno spazio virtuale troppo piccolo per contenerle tutte.

Lo so, questo è un post inusuale. Mi è stato detto tante volte di costruire alti muri e porte invalicabili attorno a quello che ho dentro, ma questa volta la persona che si intravedeva dietro la porta è stata, è e sarà troppo importante per non lasciare, almeno una volta, l'uscio socchiuso.

E poi dovevo restituire un bacio sulla guancia.

lunedì 4 aprile 2011

Parliamone.... (Piccolo Esperimento Sociale)

*** Questo post non contiene alcun racconto asseritamente spiritoso. Parental Advisory: Explicit Lyrics ***

Il sesso vende. E vende tanto.

Avete presente le polemiche filo-femministe (trite e ritrite) contro tutte le pubblicità in cui l'immagine della donna verrebbe svilita/mercificata/umiliata/e così via dicendo sino alla nausea?
Ecco. Quelle pubblicità saranno anche svilenti, ma il prodotto viene venduto. That's economy babes! Che vi piaccia o no...

D'altra parte in quelle stesse pubblicità la donna sarà oggetto....ma l'uomo - dipinto come un baccalà in perenne tempesta ormonale prepuberale - non è che ne esca proprio vincente.

Personalmente non sono mai stata femminista. Anzi, ho sempre silenziosamente tifato per il baccalà. Poverello: la società l'ha sempre storicamente obbligato a essere il 'dominatore'... quando la maggior parte delle volte non si trova di fronte timide pulzelle frementi (molto film erotico anni '70, quest'immagine, eh?) ma mantidi religiose pronte a staccargli la testa dopo averne abusato.

La goffaggine con cui il baccalà si barcamena nella giungla moderna delle dragonesse è epica...e meriterà un post tutto suo (lo medito da tempo e prima o poi lo farò: fare una lista degli approcci più goffi ed improbabili che mi siano capitati). Ma al momento il mio intento è un altro.

Quello che sto per scrivere violerebbe il codice deontologico di qualsiasi avvocato (anche di quelli pentiti), ma dopo accurate ricerche ho scoperto che i blogger non hanno codice deontologico. Quindi, via libera agli sputtanamenti!

Allora, dovete sapere miei cari lettori, che i blog forniscono al loro creatore una piccola mappa di chi inciampa nel loro sito. Quotidianamente/settimanalmente o mensilmente ci dicono quanta gente ha cliccato sul blog e - volendo - anche un piccolo esempio del percorso che hanno fatto per arrivarci: chi si è connesso da facebook, chi tramite link diretto......e poi....e poi ci sono le connessioni che arrivano tramite google. In quel caso, il sito dice al blogger anche le parole chiave che sono state utilizzate per la ricerca. Per esempio, generalmente, le parole chiave per la ricerca di questo blog sono 'avvocato pentito' o 'diario di un avvocato' e via declinando le poche possibilità che rimangono.

Questo fino ad oggi, quando il sito mi ha fatto sapere che un internauta era incappato nel mio blog mettendo su google la seguente frase: "Voglio un avvocato figa".

VOGLIO UN AVVOCATO FIGA?????!!!!!vi rendete conto??????Pensavano forse di trovare una lista di albi professionali di professioniste con foto con tocco, toga aperta su pelle nuda e codice civile in mano (così, giusto come nota di colore)?

A questo punto, lancerei un sondaggio e vi prego di rispondermi (pubblicamente o privatamente) indicando la vostra preferenza. Prometto che manterrò l'anonimato sulle risposte (prometto....).
La domanda è la seguente: cosa si nasconde dietro la bizzarra ricerca su google?

    1.    l'internauta cercava una professionista ma non esperta del ramo legale-processuale;

    2.    l'internauta è originario del milanese cercava con una certa urgenza professionista del ramo legale (Quindi il 'figa' non sarebbe un aggettivo ma un'esclamazione. La ricerca su google         andrebbe letta nel seguente modo: 'voglio un avvocato, figa!'
   
    3.    a ridosso del 6 aprile, l'Avv. Ghedini si è visto revocare il mandato e il suo assistito è alla ricerca di altro legale che lo difenda.

Attendo risposte!

*  Al solo fine di esperimento sociale, dato il precedente, le parole chiave del presente post saranno quantomai improbabili e legate al sesso....in modo da 'beccare' qualche altro simpatico internauta dell'Amore.