Tempo fa ho dedicato un post a Mildred.
Ex coinquilina per un decennio, amica, compagna di studi e di1000 avventure.
Bene. Quel che (forse) non traspariva dal predetto post è che Mildred è un personaggio d'incredibile forza comica.
Semmai se ne rendessero conto ad Holliwood, le dedicherebbero una sit-com di grande successo.
Per intenderci (per i drogati di telefilm come la sottoscritta), Mildred è il Joey di Friends. Il Barney di How I met your mother, lo Sheldon di the Big Bang Theory.
Il personaggio che attribuisce la vera svolta comica alle puntate della serie.
Quello che ti fa ammazzare di risate in televisione, ma che (magari) ti crea qualche problemino nella vita di tutti i giorni.
Ma di Attila, Mozzilla (e dei loro padroni) ci occuperemo in altro momento (quando l'analsta me ne darà il permesso). Ora concentriamoci su Mildred.
Bene, Mildred è un avvocato pentitissimo. Talmente pentito che - una volta abbandonata la metropoli in cui abbiamo condiviso vita e pentimento per diverse primavere - ha lasciato la "professione" per aprire - come si dice - un'attività commerciale.
Ora, se gestire un'attività d questo genere è ostico per chiunque nei tempi che corrono, immaginate quanto più complicato sarà per un personaggio da commedia.
Ma l'infaticabile Mildred ha affrontato con la solita grinta questa prova: ha aperto il negozio, l'ha arredato, ha contattato i fornitori, ha fatto corsi e aggiornamenti.
E si è dedicata a marketing e promozione.
Per il marketing e la promozione, a dire il vero, si è affidata anche al vecchio, conosciuto metodo della promozione "porta a porta".
Così ha girato fiere ed eventi.
Palestre e librerie.
E soprattutto circoli.
Circoli di ogni tipo.
Così, un bel giorno, Mildred ha partecipato alla riunione del circolo ricreativo per la terza età della sua città.
Mentre gli associati discutevano di pie gite nei santuari locali e visite delle pinacoteche medievali, Mildred sedeva distratta e fiera, con i volantini promozionali del suo negozio poggiati sulle gambe, vagando con la mente fra marte e plutone e aspettando paziente che la presentazione de "la Prostata-questa grande sconosciuta" terminasse e arrivasse il suo turno di parlare.
Nel frattempo, ingannava l'attesa fingendo grande partecipazione all'argomento della serata: pertanto, annuiva compita all'oratore, senza che avesse idea di cosa stesse parlando (la prostata, capirete, incredibilmente non è mai stata argomento di suo interesse).
Ad un certo punto, mentre la sua mente volava felice alla scoperta delle lune di giove, la malcapitata si rese conto che la scaletta aveva subito una brusca variazione: il circolo ricreativo era intento ad eleggere il suo presidente onorario.
Purtroppo per lei, aveva mostrato evidentemente grande interesse anche per l'elezione in corso: perché l'oratore ne parlava guardandola soddisfatto, sembrava quasi si stesse rivolgendo esclusivamente a lei....pareva, anzi, stesse parlando esattamente di lei: così attiva e partecipe, in prima fila, con i suoi volantini sulle ginocchia, chissà come avrebbe rivoluzionato la vita del circolo della terza età, se avesse potuto, eh?non è vero, sig.ra Mildred?
Come sembra accada in molti agglomerati sociali, le maggiori chance elettorali pare siano nelle mani dei c.d. "volti nuovi" (cogliete in questa affermazione la velata satira sociale che vorrete attribuirle).
Via il vecchio, largo ai giovani!
Evidentemente, la pensavano a questa maniera anche i vecchietti del circolo ricreativo.
Così, mentre Mildred si guardava attorno con aria interrogativa, rientrando bruscamente dal suo viaggio nello spazio, loro (i vecchieti) la acclamavano come loro nuovo presidente.
Un po' come i gladiatori acclamavano Massimo come loro condottiero. Solo che il Gladiatore era un attimo più calato nella parte, e attorno aveva un'esplosione di virile entusiasmo.
Nel nostro caso, Mildred veniva festeggiata da un nugolo di vecchiette con la permanente turchina e dai componenti della squadra di bocce regionale.
Così Mildred, adesso, non è più un avvocato pentito ma una donna d'affari.
Ha la sua attività commerciale e, soprattutto, presiede un gran numero di attività culturali al vertice di un circolo culturale. Un circolo per la terza età, ma pur sempre un circolo.
Bene, Mildred è un avvocato pentitissimo. Talmente pentito che - una volta abbandonata la metropoli in cui abbiamo condiviso vita e pentimento per diverse primavere - ha lasciato la "professione" per aprire - come si dice - un'attività commerciale.
Ora, se gestire un'attività d questo genere è ostico per chiunque nei tempi che corrono, immaginate quanto più complicato sarà per un personaggio da commedia.
Ma l'infaticabile Mildred ha affrontato con la solita grinta questa prova: ha aperto il negozio, l'ha arredato, ha contattato i fornitori, ha fatto corsi e aggiornamenti.
E si è dedicata a marketing e promozione.
Per il marketing e la promozione, a dire il vero, si è affidata anche al vecchio, conosciuto metodo della promozione "porta a porta".
Così ha girato fiere ed eventi.
Palestre e librerie.
E soprattutto circoli.
Circoli di ogni tipo.
Così, un bel giorno, Mildred ha partecipato alla riunione del circolo ricreativo per la terza età della sua città.
Mentre gli associati discutevano di pie gite nei santuari locali e visite delle pinacoteche medievali, Mildred sedeva distratta e fiera, con i volantini promozionali del suo negozio poggiati sulle gambe, vagando con la mente fra marte e plutone e aspettando paziente che la presentazione de "la Prostata-questa grande sconosciuta" terminasse e arrivasse il suo turno di parlare.
Nel frattempo, ingannava l'attesa fingendo grande partecipazione all'argomento della serata: pertanto, annuiva compita all'oratore, senza che avesse idea di cosa stesse parlando (la prostata, capirete, incredibilmente non è mai stata argomento di suo interesse).
Ad un certo punto, mentre la sua mente volava felice alla scoperta delle lune di giove, la malcapitata si rese conto che la scaletta aveva subito una brusca variazione: il circolo ricreativo era intento ad eleggere il suo presidente onorario.
Purtroppo per lei, aveva mostrato evidentemente grande interesse anche per l'elezione in corso: perché l'oratore ne parlava guardandola soddisfatto, sembrava quasi si stesse rivolgendo esclusivamente a lei....pareva, anzi, stesse parlando esattamente di lei: così attiva e partecipe, in prima fila, con i suoi volantini sulle ginocchia, chissà come avrebbe rivoluzionato la vita del circolo della terza età, se avesse potuto, eh?non è vero, sig.ra Mildred?
Come sembra accada in molti agglomerati sociali, le maggiori chance elettorali pare siano nelle mani dei c.d. "volti nuovi" (cogliete in questa affermazione la velata satira sociale che vorrete attribuirle).
Via il vecchio, largo ai giovani!
Evidentemente, la pensavano a questa maniera anche i vecchietti del circolo ricreativo.
Così, mentre Mildred si guardava attorno con aria interrogativa, rientrando bruscamente dal suo viaggio nello spazio, loro (i vecchieti) la acclamavano come loro nuovo presidente.
Un po' come i gladiatori acclamavano Massimo come loro condottiero. Solo che il Gladiatore era un attimo più calato nella parte, e attorno aveva un'esplosione di virile entusiasmo.
Nel nostro caso, Mildred veniva festeggiata da un nugolo di vecchiette con la permanente turchina e dai componenti della squadra di bocce regionale.
Così Mildred, adesso, non è più un avvocato pentito ma una donna d'affari.
Ha la sua attività commerciale e, soprattutto, presiede un gran numero di attività culturali al vertice di un circolo culturale. Un circolo per la terza età, ma pur sempre un circolo.
Apporta il suo sostegno per promuovere la vita culturale della sua città.
La scorsa settimana - ad esempio - ha presieduto un interessantissimo convegno su cataratta e sue conseguenze.
Che sarà pur vero che prostata e cataratta, per il momento, dovrebbero esser problemi lontani ma - come si dice - quando sarà il momento... lei ci arriverà preparata.
Mi auguro che ora venda anche cataratte!!!!!
RispondiEliminabeh no...quello fortunatamente (ancora) no...cateteri, magari, potrebbe diventare possibile ...
RispondiEliminaCiao Nobrain, ti seguo sempre e mi piace moltissimo il tuo blog. Anche io sono un'avvocatessa pentita, ma non ho lasciato la professione, e' la professione che ha lasciato me. Dopo la laurea con tanti sacrifici faccio pratica, mi abilito al primo colpo e a 32 anni avevo già il mio piccolo studio. Sono figlia di operai ed ero molto contenta, poi crisi (carenza clienti) vado a lavorare in un importante ufficio legale dove sto ancora meglio. Tutto ok fino a quando non rimango incinta e per motivi di salute devo stare a casa tutti e nove i mesi (gravidanza a rischio ma vero!!!) dopo la nascita di mio figlio l'azienda naviga in cattive acque. Non c'e piu' posto per un ufficio legale. Mi rimbocco le maniche ma a 37 anni sono ormai "anziana" per gli uffici legali e per gran parte degli studi. Quando trovo uno studio disposto ad assumermi mi offrono 800 euro al mese lorde (non bastano a pagare neppure la baby sitter e la cassa forense). Specifico che il piccolino e' andato al nido comunale da subito ma esce alle 16:30. Ho accumulato esperienze la prative importanti che non interessano piu' a nessuno, ma almeno ho avuto 2 figli. Almeno la professione non mi ha fregato questo ma alcune mie colleghe si trovano ora over 40 quando la ricerca della maternità diventa dura. Un abbraccio e grazie Fede
RispondiEliminaCiao Fede!Hai il nome di una cara amica..e questo già aumenta la sensazione di familiarità ;)
RispondiEliminaGrazie, grazie e ancora grazie. Perché segui il mio blog. E perché mi hai scritto di te.
Internet è incredibile: attraverso una pagina web, tu sai della mia vita molto più di quel che sa parecchia gente che mi vive accanto. E io ora so della tua avventura.
E, togliendo il cappello dell'ironia, devo purtroppo dire che è una storia conosciuta: la Mildred di cui leggi poche righe sopra questo commento, per vicissitudini varie (poco compatibili con il "business") ha dovuto reinventarsi un lavoro.
E purtroppo, come dici tu: la maternità, l'età anagrafica...tutto pare incompatibile con una vita lavorativa che possa essere anche solo "soddisfacente" (dove per soddisfacente intendo un lavoro che permetta di vivere dignitosamente.
Non amo le femministe e i loro slogan (trovo che certi discorsi di "categoria" creino per primi delle "categorie" che non avrebbero ragione di esistere) ma con il passare degli anni ho visto molto da vicino situazioni che fino a poco tempo fa m'erano parse assurde e legate ad un'altra era. Pensa che ad una cara amica - a 35 anni - quando faceva colloqui in importanti aziende veniva spesso chiesto: quale fosse la sua situazione sentimentale, quando pensasse figliare, perché tic-tac il tempo passava e quindi...ehi...mica pensava di farsi assumere per andare in maternità il giorno dopo. Situazioni assurde (tra l'altro illegali) ma purtroppo vere. Così a volte pare di combattere contro tutto: contro una professione che ti ha dato esperienze importanti, ma che non ti puoi rivendere, contro il tempo, perché passati i 32 anni cominci ad essere inspiegabilmente ed improvvisamente "vecchio". A pensarci, tremano i polsi: che futuro ci aspetta? Non possiamo far altro che andare avanti: un passo dopo l'altro.
A chi mi chiede che lavoro faccia...io rispondo sempre che "faccio" l'avvocato, non lo "sono", e non solo per "pentitismo professionale" (che credo già traspiri dalle mie righe), ma anche perché penso (spero) che ciascuno di noi "sia" molto più del mestiere che spesso per ventura si trova a fare.
Quindi cara Fede: tu più che mai sei MOLTO più del mestiere che per anni hai svolto. E i tuoi anni sono ancora pochi: considerato il bagaglio di esperienze lavorative ed umane che hai con te. Sono fiduciosa: la professione arriverà. E, a questo punto, ti auguro (come è successo a Mildred) che una volta di fronte alla possibilità concreta di cambiare, ha deciso di fare fino in fondo il salto nel buio...di concedersi un'occasione....e di cambiare completamente.
Per tanti che ti hanno detto che a 37 anni sei vecchia, dimostrerai con quanta energia si possono cominciare altre 10, 100 nuove vite!Un abbraccio grande e scrivimi ancora! No Brain (p.s. avevo l'impulso di firmare col mio vero nome...azz!) ;)
Purtroppo il mercato è fatto anche da chi accetta di lavorare alle dipendenze di qualcuno pur essendo sottopagato. Uno stipendio di 800 euro al mese non dovrebbe essere concepibile per chi ha una laurea in giurisprudenza...
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