venerdì 4 febbraio 2011

Crisi Economica. Crisi Nera. Crisi Vera.

Il capitalismo è morto.

Lo scandalo Enron e il fallimento di Lehman hanno affondato i colpi di grazia. Lo sgretolarsi impietoso delle altre banche d'affari è stato il requiem che ha accompagnato le esequie.

Il capitalismo è morto. E nel mondo è scoppiata la crisi economica.

E' in momenti come questi che le imprese private si raccolgono attorno ai loro generali e a quei valori che sono gli unici capisaldi nei momenti duri e difficili. Hanno bisogno di uomini di polso, fieri, d'azione. Hanno bisogno di slogan facilmente riconoscibili che facciano sentire le moltitudini parte di un'entità. Capitani coraggiosi che traghettino le proprie navi fuori dai mari in tempesta. Virtù da tatuarsi sulle braccia per ricordare cosa è importante nella vita. Gente disposta a giocarsi il tutto per tutto per proteggere le menti operose che lavorano quotidianamente e possono far diventare grande una realtà economica. Etica da scolpire nel marmo. Strateghi che conoscano le priorità e sappiano prendere decisioni vitali in tempi brevi. Principi morali atavici ed imprescindibili.

Anche studio Grandicello è un'impresa privata. E come qualsiasi impresa privata, in questi tempi difficili, ha puntato tutto sul suo personale principio morale atavico, prioritario ed imprescindibile.

Stringere la cinghia.

Affidandone la difesa al proprio capitano coraggioso: Quadro Antico, socio rampante anagraficamente ancora giovane ma dal boccolo impomatato stile aristocrazia-decadente-di-fine-'800.

Quadro Antico ha preso talmente a cuore la tutela del nuovo principio ispiratore di Studio Grandicello, da ergersi lui stesso baluardo dell'austerity.

Ed è così che le mail lavorative dei giovani collaboratori di Studio Grandicello sono - ormai da un paio d'anni - contrappuntate da quelle che Quadro Antico suole inviare a tutti per richiamare ad uno stile di vita (lavorativa?) più sobrio.

Questi i dictat dell'austerity time (sottotitolo: dalle Lettere di Quadro Antico ai Collaboratori Italiani):

1) La cancelleria, costituisce un bene di lusso. Non uno strumento primario senza il quale qualsiasi avvocato sarebbe in seria difficoltà per svolgere la sua professione. Hai finito le matite?ti servono evidenziatori?Fai domanda in carta semplice, indicando nome, cognome, data di nascita, causale della richiesta, codice fiscale e gruppo sanguigno e la tua segretaria, ottenuto il debito permesso di Quadro Antico, entrerà in possesso della "chiave della stanza-cancelleria" e potrà (forse) dotarti di un paio di penne per scrivere qualche appunto.

Ma attenzione: non tutti gli articoli di cancelleria sono poi disponibili. Passi se la tua richiesta riguarda   matite e penne (tutte rigorosamente dotate del logo di Studio Grandicello). Ma le cucitrici...........le cucitrici, signori miei, sono rare, preziose ed in via di estinzione come l'Antilope del Kazakistan. E' talmente difficile avvistarne una, che chi già fortunatamente la possiede, imprime a fuoco sulla superficie il proprio nome e cognome, in modo che sia facilmente rintracciabile in caso di smarrimento o (peggio) furto.

2) Ancor più rari delle cucitrici e dell'Antilope del Kazakistan sono i toner delle stampanti. Quello al nostro piano si è esaurito a Natale 2010. Stiamo ancora aspettando che lo sostituiscano. Voi direte: che ce vò?Vai in un negozio, acquisti il toner, lo porti in studio e lo cambi. Non capite proprio un cazzo. I nostri toner vengono ordinati e ce li portano comodamente qui in studio. Peccato che fra il momento dell'ordine e l'arrivo del toner occorra un lasso di tempo di circa due mesi. I nostri toner, cari miei, sono rari, irreperibili e talmente sofisticati che ce li inviano direttamente da Cape Canaveral, attraversano l'Atlantico su una barca lentissima (per evitare che inopportuni scossoni ne alterino la delicata tecnologia) e, una volta sbarcati, portati a mano e piedi nudi da esili eunuchi asiatici. Una volta arrivati vengono finalmente montati nella stampante. E si esauriscono dopo 15 giorni. Così il processo di sostituzione ricomincia di nuovo. Converrete sia piuttosto irritante. Ma in questo modo diamo tantissimo lavoro agli ingegneri di cape canaveral e sfamiamo intere famiglie di eunuchi.

3) Ancor più sofisticati dei toner di Cape Canaveral, sono i computer portatili in dotazione ai collaboratori di Studio Grandicello. Si narra siano stati progettati ad uno ad uno da Bill Gates in persona e da lui consegnati al Sig. Grandicello affichè li affidasse alle sapienti mani dei suoi collaboratori. Quei computer allora affidati al Sig. Grandicello sono stati tramandati da collaboratore a collaboratore per anni. Considerando che la vita media di un portatile è di due anni e che i nostri vengono usati una media (al ribasso) di 10 ore al giorno, facendo le debite proporzioni con l'aspettativa di vita umana, lavoriamo con dei pc ottuagenari. Dei pezzi di museo, insomma. Quello della mia compagna di stanza, ogni volta che avvia un programma, riscalda il motore imitando il rombo di uno shuttle sulla pista di decollo. Quantomeno pittoresco. Io invece sono fortunata: il mio per ora non decolla. In compenso ha il video che ondeggia. Ma farlo smettere è una bazzecola: mi passo il cavo video intorno al collo (badando bene di tenerlo alto con la spalla destra, come sto facendo in questo istante) e, oplà, l'immagine è quasi ferma!in compendo mi brucia la spalla destra.....ma, ovvia, un po' di spirito d'adattamento è indispensabile per sopravvivere a questo mondo.

4) Ancor più sofisticati dei toner di Cape Canaveral, ancor più rari di cucitrici e Antilopi del Kazakistan, di ancor maggiore interesse storico-artistico rispetto ai nostri portatili...........ci sono i telecomandi del cancello elettrico che apre le porte di Studio Grandicello!!Ragazzi, non scherziamo, per la descrizione di questo articolo vi chiedo una serietà greve. Questi telecomandi sono stati progettati dalla Nasa, forgiati nel ventre del Vesuvio da Vulcano in persona e affidati a ciascuno di noi come reliquia preziosa da difendere a costo della nostra stessa vita. La scorsa estate, un comunicato ufficiale di Quadro Antico ci avvisò che qualora avessimo (malauguratamente) perso una di queste preziose rarità, per averne un'altra, avremmo dovuto pagare "una somma pari a circa 40 Euro" (cit. let.). Vi rendete conto??Quanto costa in media un telecomando elettrico comune??5 Euro??Ecco, ora avete idea del gioiello della tecnologia che noi fortunati possediamo.

Ora avete anche un'idea del posto estremamente sofisticato in cui lavoro.

La scorsa settimana ho perso il telecomando.

Per farmi aprire il cancello telefono ogni giorno in reception quando sono a 300 metri di distanza dallo studio.

Cosa aggià fà pe' campà.....

1 commento: