Avete presente quando, da bambini, vi si chiedeva 'cosa voi fare da grande?'.
Quali erano risposte più quotate? Astronauta, Pilota di Formula 1, Parrucchiere, Cantante ... una volta ho sentito rispondere persino Domatore di tigri....e via discorrendo, lanciando la propria fantasia di bambino in un mondo infinito di possibilità.
Col passare del tempo quel mondo di possibilità ha cominciato a restringersi e le alternative a ridursi drasticamente.
Così un po' per fortuna, un po' per inclinazione (e soprattutto per necessità) i sogni si sono ridimensionati.
E le aspirazioni si sono docilmente incanalate verso l'unico vero miraggio di questi ultimi anni: lo stipendio fisso.
Magari in questa ricerca di concretezza, almeno l'ispirazione di partenza è rimasta:
e così il cantante si è impiegato in un negozio di dischi.....
L'aspirante pilota di Formula 1 adesso guida auto a noleggio.....
Il domatore di tigri ha trovato e sposato la sua personale 'tigressa' e si guadagna da vivere facendo l'impiegato alle poste.
E io ..... io a quella famosa domanda ("cosa vuoi fare da grande?") rispondevo risoluta 'L'Astronauta!'.
Ero così convinta di dover partire al più presto alla scoperta delle stelle, da aver preparato fogli e fogli di minuziosa "documentazione" su come avrebbe dovuto essere costuito il mio razzo (tutto rigorosamente di legno e pedali, pienamente ecosostenibile insomma). Avevo anche pronto il bagaglio, nascosto sotto il letto, una valigetta bianca in cui avevo stipato un plaid (avevo letto che nel cosmo c'era parecchio ghiaccio, ne avevo dedotto potesse essere freschetto), i documenti con il funzionamento del razzo (in caso di avaria, qualcuno che conoscesse i dettagli del funzionamento, a parte me, avrebbe potuto far comodo) e due mandarini (per motivi di ... 'spazio', avevo bisogno di un 'cibo' che ne occupasse poco e fosse facilmente divisibile: uno spicchio di mandarino al giorno mi sembrava un alimento più che adeguato per un astronauta dell'era futura).
Con queste premesse, consumavo le mie sere di bambina mangiandomi la luna con gli occhi e pregustando il momento in cui vi avrei messo piede.
Poi gli anni sono passati, la valigia bianca si è riempita di polvere, i documenti di costruzione del razzo ingialliti....e l'astronauta è diventato avvocato.
Cose che capitano.
Cosa abbia trasformato - nell'arco di vent'anni - una romantica aspirante eploratrice delle stelle in un azzeccagarbugli è domanda da 1 milione di dollari.
Eppure oggi, alla fatidica domanda 'cosa fai nella vita?' mi ritrovo a rispondere a mezza bocca 'ehm...ahem....faccio l'avvocato'.
E non lo dico nè con fierezza nè con malcelata noncuranza, assolutamente no.
Avete presente quei film in cui il protagonista ha un passato da alcolista e frequenta un gruppo di sostegno in qualche fumoso scantinato (non capisco perchè nella storia della filmografia i gruppi di sostegno sono sempre in qualche scantinato pieno di fumo....come se la sigaretta fosse l'unico vizio concesso a chi volesse purgarsi da abitudini - almeno potenzialmente - più deleterie)? E in quello scantinato gli alcolisti anonimi sono seduti in cerchio e, per presentarsi, a turno, si alzano in piedi e confessano: "mi chiamo jack, ho 46 anni, sono un alcolista"?
Beh, eccomi qui, in piedi a confessare la mia colpa. Ho appena preso coscienza della mia condizione. Sono un avvocato.
Un avvocato pentito.
Avvocato illuminaci la via...
RispondiEliminafinalmente il blog che aspettavamo da tanto!!!
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