giovedì 15 dicembre 2011

Barbapapà

Lo stereotipo di chi lavora in Studio Grandicello è conosciuto: un giovane rampante. Spaccone. Uno squalo pronto a mangiare in un boccone anche il suo miglior amico pur di far carriera.

Bene. Ricredetevi. Non tutti sono così.

Incredibile a dirsi, ci sono anche persone umane, addirittura buone, fra quelle che lavorano per Studio Grandicello.

Persone generose, altruiste e addirittura filantrope.

Magari anche una punta masochiste.

Beh, a questo punto, come avrete capito, non sto parlando di me.

Mi riferisco al mio collega e compagno di giornate, ora noto anche a voi, con nome in codice "Barbapapà".

Barbapapà è di quei ragazzi come non se ne trovano più: studente modello, professionista brillante, marito e padre dedito alla sua famiglia.

E' sempre educato e gentile. Sa dire grazie e prego. Se gli chiedi un favore lui te ne fa tre. Naturalmente questa sua disponibilità viene premiata all'interno di Studio Grandicello con ingenti e munifici carichi di lavoro che possano impegnargli anche i sabati e le domeniche.

D'altra parte è risaputo che qualsiasi capo sa essere inguaribilmente generoso quando si tratta di spargere lavoro a piene mani verso i propri collaboratori (rectius "associates") che si mostrino più entusiasti. O disponibili. O semplicemente meno lamentosi di altri.

Date le premesse, avrete capito che Barbapapà è amato e và d'accordo con tutti. Ma proprio tutti. Anche con i così detti "Insopportabili" che corrispondono pienamente allo stereotipo del giovane avvocato di Studio Grandicello.

Bene. Qualche settimana fa Barbapapà è impazzito. E qui lasciamo da parte le valutazioni per passare alla fredda cronaca.

Il Contesto: La crisi di governo drammaricamente precipitata nelle scorse settimane, quando i media davano per imminenti le dimmisioni dell'allora primo ministro (d'ora innanzi "Colui che Non Deve Essere Nominato" o anche "Voldemort").

L'Antefatto: come accade anche negli studi grandicelli, in corpo degli associati (ops, "associates", dimentico la matrice anglofona del posto dove mi trovo,,,,come posso?) - anche in questi periodi di crisi - si infoltisce  con l'assunzione di nuove leve (d'ora innanzi gli "Schiavi Egizi"). Alcuni di questi Schiavi Egizi non sono esattamente signori nessuno. Capita, infatti, che - una volta su cento - sia assunto un giovane, brillante, collaboratore legato in qualche modo alla casta faraonic...ops, al governo dimissionario (hereinafter la "Nuova Leva".... per ovvie ragioni dobbiamo distinguerlo dagli Schiavi Egizi).

Ci sono guai peggiori, direte voi.

E' vero, ma lasciatemi dire che in un ambiente lavorativo schierato "leggermente" a sinistra (la sinistra del vecchio PCUS, per intenderci) "capita" che un siffatto ingresso imponga di moderare i discorsi politici.

Questo solo al fine di urtare la sensibilità di chi, magari, al governo dimissionario può tenere particolarmente.

Così, in una delle giornate "calde" in cui si aspettava la notizia delle dimissioni come il goal su rigore di Grosso alla finale dei mondiali del 2006, capita che Nuova Leva si affacci curiosa alla sede del PCUS per chiedere chi volesse fargli compagnia per pranzo.

E capita che il PCUS, zittendo all'improvviso, nasconda dotto la scrivania giornali sovversivi (d'ora innanzi La Repubblica), bandiere della vecchia URSS e foto formato tessera di Togliatti da bambino.

E capita che in quel silenzio irreale ed immobile, piombi nella stessa sede del PCUS Barbapapà, gesticolando e proferendo il suo articolato commento socio-politico sulla situazione politica del momento: "MA TI VUOI DIMETTERE, CAZZO?????".

A quelle parole il PCUS atterrisce. Qualcuno, di nascosto, bacia la foto di Togliatti mentre il volto gli si riga di lacrime per il compagno Barbapapà dato ormai per perduto.

Nuova Leva sbianca. Poi riacquista colore passando al rosato-rosèè-rosso peperone(rimanendo poco dell'inviso colore per poi virare al)-viola deciso.

Poi Nuova Leva esplode "E cosa pensi??che un governo 'tecnico' ci possa aiutare???Risolvere la situazione??".

A quel punto la curva del PCUS si aspettava che Barbapapà abbozzasse e battesse (saggiamente) in ritirata.

Barbapapà, invece, sfoderando una grinta sconosciuta, acceso in volto come Nuova Leva, comicia a rintuzzarlo con veemenza.

Da lì è un crescendo: la stanza di Studio Grandicello diventa l'arena di Anno Zero con ospiti la Santanchè e Di Pietro.

Il PCUS assisteva ammirato, impotente e sconvolto alla piccola rivoluzione in atto.

Quel giorno il governo non sarà caduto, ma molti di noi hanno sostituito le foto tessera di Togliatti con quella di Barbapapà.

Neanche un Studio Grandicello distrugge la passione di uno spirito rivoluzionario.

Hasta la Revolucion!

2 commenti:

  1. Onorato, non ci sono altre parole!!!!grazie!!!

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  2. Fai ciao a quella Vespa PX RM0012 testa di minchia!!!!Oggi ho visto tuo fratello in giro e stava ancora bene....

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