Stasera dovrei lavorare.
Sono animata da tali entusiasmo e voglia che ho preferito: (i) mettere ordine nell'armadio; (ii) mettere ordine nel frigo; (iii) mettere ordine nei cassetti della scrivania.
Le prime due attività si sono rivelate piene di sorprese quasi commoventi: ho ritrovato un golfino svanito nel nulla tre traslochi fa e una mozzarella di cui avevo perso le tracce poco prima delle feste di Natale (quest'ultima ad onor del vero quasi m'è venuta incontro parlando: ormai s'era creata una micro-vita e un micro-clima completamente autonomi).
Ah, il golfino era disperso nei meandri dell'armadio e la mozzarella nei meandri del frigo. Credetemi sulla parola: la precisazione non è scontata.
Comunque, mentre mi dilettavo in queste faccende asseritamente domestiche, tenevo occupata la mente con pensieri asseritamente filosofici (qualsiasi cosa pur di rimandare il momento in cui avrei dovuto - asseritamente - pensare al "lavoro"). No, non temete, non mi sono occupata di investigare sulla vita segreta della mia mozzarela (anche se secondo me col pecorino, quel gran porco, qualcosa dev'esser pur successo): ormai è adulta e capace di cavarsela da sola e mi sentirei di violare la privacy che s'è conquistata a caro prezzo in quella giungla che è il mio frigo.
Riflettevo su come gli altri (id est le controparti della nostra vita, per usare una metafora giuridica) ci vedono e come noi in realtà siamo. Non voglio entrare nella metafora della maschera pirandelliana (non sono ancora arrivata a tale livello di confidenza con tutti voi da giustificare questo livello di sadismo): ma certe volte, i commenti che la gente restituisce sul vostro conto....non sembrano definire una persona completamente diversa da quello che davvero siete?o che pensate di essere?
Ma alla fine noi siamo quel che la gente percepisce, o quel che pensiamo di essere?
E alla fine chi diavolo è nato prima: l'uovo o la gallina?La scienza ha già dato la sua risposta. Ma la gallina ha fatto ricorso (Cit. C. Guzzanti, Il Caso Scafroglia, Roma, 2002).
Bando alle divagazioni. Torniamo a noi e cominciamo con qualche caso pratico. Per comodità userò un soggetto a me (e a qualcuno di voi) piuttosto noto: No Brain. Scopriamo con piccoli esempi pratici come - in diverse occasioni - le terze parti l'hanno percepita.
Esempio 1 - Contatti di Quarto livello (sottotitolo: come ti percepisce la gente che ha a che fare con te, causa lavoro, per brevi periodi)
Come immaginerete sono laureata da un po'. Lavoro in Studio Grandicello e ho superato l'esame di abilitazione professionale. Quindi, a tutti gli effetti, anche legali, faccio l'avvocato. Pentito, certo, ma questo lo sapete voi e io. Quando mi presento a qualcuno per lavoro non allungo il biglietto da visita con su scritto No Brain - Avvocato Pentito. Ecco...in realtà non allungo nessun biglietto da visita...in genere lo dimentico nel cassetto della scrivania. Comunque, mi presentano come l'avv. No Brain.
Ok. Questo concetto pare di difficilissima assimilazione per chiunque. Il fatto che sia donna e non incartapecorita, fa sì che il cliente medio di Studio Grandicello - al primo incontro - non riesca a non chiamarmi in altro modo se non Signorina. Nemmeno Signora. Signorina. E neanche Signorina No Brain. Signorina e Basta.
Agli incontri e telefonate successivi, dopo che ho aperto bocca diverse volte, magari spiegando concetti piuttosto complicati e rispondendo alle domande più assurde, arriva la promozione sociale. Da signorina, passo a dottoressa. Mi restituiscono la mia laurea. Una bella sudata, ma ogni volta una soddisfazione.
Questo status è quello finale. Il passaggio ad avvocato non avviene mai. Anzi, magari con il tempo, con la confidenza, si regredisce drammaticamente ad un sinistro rapporto filiale: una volta una cliente, quando la chiamai trionfante perchè avevo vinto (per lei) una causa partita disperata e difficilissima, mi rispose "grazie cara figliola. Ma ora me lo prepari un altro bel ricorso?Su su!!". Complice l'accento, avevo la sensazione stesse chiedendo alla nipotina di prepararle un bel piatto di cappelletti in brodo. Che poi li sapessi fare davvero, a mano, i cappelletti.
Esempio 2 - Contatti di Terzo tipo (sottotitolo: come ti percepisce la gente che ha a che fare con te, causa lavoro, per periodo più lunghi).
Per un periodo piuttosto lungo, tempo fa, ebbi a che fare con alcuni funzionari della pubblica amministrazione.
Nella pubblica amministrazione contano tantissimo i titoli. E' tutto un "dottore", "ingegnere", "architetto", e così via.
Quindi, con somma soddisfazione, sin dal primo incontro - nel pubblico ufficio - ero la "dottoressa". Sempre senza nome e cognome dopo. La dottoressa e basta.
Ma era una partenza bruciante, se pensate alle tribolazioni dell'Esempio 1.
Col passare del tempo e degli incontri, funzionari e dirigenti devono aver cominciato a provare uno straccio di stima nei confronti della sottoscritta.
Lo capii quando - di punto in bianco - cominciarono a chiamarmi "signorina dottoressa".
Sempre senza nome tipo "laSignorinaDottoressa" TuttoAttaccato.
Ma capii che li avevo conquistati solo il giorno in cui - nel redigere il Verbale che certificava il nostro incontro - cominciarono scrivendo "E' presente nei nostri uffici la Signorina Dottoressa Avvocatessa".
Sempre senza nome e cognome.
Ero commossa. Certo, "Dottoressa Avvocatessa" sembrava il titolo di un film degli anni '70 con la Fenech (la DottoressaAvvocatessa, cosce d'oro e reginetta del foro), ma ero il massimo a cui ero arrivata nei miei pochi anni di (pentitissima) carriera.
Di più ad oggi non sono riuscita ad ottenere. Sia come titolo professionale che come riferimento a film erotici anni '70.
Sono fortemente tentata di allegare quel verbale al mio curriculum.
Esempio 3 - Contatti di Secondo Tipo (sottotitolo: come ti percepisce chi ha a che fare con te, causa lavoro, tutti i giorni).
Il mondo legale è un mondo prevalentemente maschile.
Questa non è una protesta femminista: è proprio un dato di fatto, numericamente ci sono proprio più uomini che donne. Quindi, avendo per larga parte colleghi maschi, è come se lavorassi in una caserma.
Con tutto quello che ne consegue.
Avete presente, no, come si comportano gli uomini nei confronti di una donna anche in un ambiente di lavoro?Hanno dei cicli comportamentali piuttosto ripetitivi: all'inizio pari quasi un miracolo della natura e sono solo carinerie e complimenti ("Che bello vederti"; "Ma come ti sta bene questa gonna"; "Ci andiamo a prendere un the?no, magari te lo porto io, direttamente dall'India, così non ti stressi troppo"; etc.).
Poi...beh, diciamo che cominciano a darti un po' per scontata ("ah sei qui?mi passi tu la pinzatrice, per cortesia, che ho la sciatica e non riesco a muovermi?" - "stai andando al bagno?non è che mi prenderesti pure un caffè dalle macchinette che ho il torcicollo e mi viene a noia alzarmi dalla sedia?").
E nell'ultima fase.....no, non è quella fratello - sorella. Magari. Nell'ultima fase diventi a tutti gli effetti COMMILITONE ("porc....ma l'hai vista la farfallina di Belen???Dico, l'hai vista???" - .... ahem, ecco, non è che mi abbia turbato la farfallina di Belen....- "come non ti ha turbato???Come?????Ma la vedi???La vedi o no???forse c'è riflesso sul computer e non vedi bene???Guarda, guarda bene!!!ma dove vai??aspetta!parliamo di cose serie: secondo te è possibile che abbia le ....").
Belen, te lo chiedo con il cuore in mano, io in caserma ci vivo e ci devo sopravvivere. E sta anche arrivando la primavera. Quindi, ti prego: copriti.
Esempio 4 - Contatti di Primo Tipo (sottotitolo: come ti percepisce chi ti frequenta al di fuori del lavoro).
(colloquio confidenziale)
Persona Omega Qualsiasi "Ho letto il tuo blog, sai?"
No Brain "dai...e....che ne pensi?"
Persona Omega Qualsiasi: "scrivi bene, mi piace il tuo humor"
No Brain: "ti ringrazio,,,,davvero, ora mi fai arrossire"
Persona Omega Qualsiasi: "certo, quella storia che volevi fare l'astronauta e sei finita a fare l'avvocato....è chiaramente indice di una personalità egoica"
No Brain: "....egoche?"
Persona Omega Qualsiasi: "Egoica. sai, quel disturbo della personalità per cui l'individuo pensa di essere nato solo per grandi cose. Si ritiene superiore a chiunque altro. Nel migliore dei casi, se non un disturbo vero e proprio, significa comunque che sei snob ed egocentrica".
No Brain "ah....ma tipo psicopatica?"
Persona Omega Qualsiasi "si ma solo nei casi gravi. Magari non sei così grave"
Egoica io?Vi rendete conto?Nata per grandi cose?Snob?Egocentrica?
....certo, è da quando avevo 6 anni che mi chiedo perchè l'arca della stella piumata abbia deciso di dare i poteri magici per trasformarsi in creamy a quella demente di yu moriyama anzichè a me che ne avrei fatto sicuramente un migliore uso, ma questo mica è indice di una personalità disturbata, cacchio!!
.......O no?
E comunque la mozzarella nel frigo di me parla benissimo (credo)
Pure io, pure io, pure io stasera mi dovevo mettere a studiare e invece mi sono detta: "andiamo a vedere se la cara No Brain ha scritto qualcosa?".
RispondiEliminaDicono si chiami tendenza patologica alla procrastinazione e io credo di essere cintura nera in questa antica arte! ;)
Vabbè, cara No Brain, sarà il caso che chiuda qui e me ne torni a finire di studiare! :D
"tendenza patologica alla procrastinazione"... ora una delle mie turbe ha un nome :-))))
RispondiElimina[Anche se - almeno - su questa patologia conosco chi sta messo molto peggio di me...magra consolazione, ma pur sempre consolazione!]
Buono studio!! :)
Che, poi, ne vogliamo parlare del maschilismo in questo ambiente? Un avvocato mi chiamava "baby" o "pischella affascinante". Cioè, a questo punto essere chiamati Signorina è proprio lusso! ;)
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