lunedì 27 febbraio 2012

Preparazione culturale a 360° (Parte II - Piccolo dizionario dei Miti e degli Eroi)

Ci sono alcune ragioni recondite che spingono la gente a ritenere che un medico, un avvocato o un ingegnere debbano essere persone colte.


Purtroppo - e su questo molti di voi sapranno darmi ragione - le ore spese a studiare non necessariamente vanno di pari passo con la cultura generale di un individuo.

A seconda del significato che a questa parola (“cultura”) si voglia dare.

Il più delle volte - anzi - m’è capitato di trovare cultura tangibile in persone che non avevano completato alcun tipo di studi particolare. Al contrario, la bistrattata categoria cui mio malgrado appartengo, si dimostra spesso spietatamente monoculturale.

Ciò nonostante, l’uomo medio - di primo acchito - ha tendenza ad affrontare discorsi seri e complicati quando si trova a parlare del più e del meno con un avvocato (o un’avvocatessa, per tornare alle definizioni dello scorso post).

Evidentemente, nel sentire comune (o almeno nel “sentire” comune di qualcuno) non puoi startene seduto con avvocato che conosci appena a parlare di meteo, viaggi, programmi televisivi e dolori articolari come faresti con qualsiasi altro semi-sconosciuto.

Con un avvocato parli di cose serie.

Bene.

Uomo medio, ora - anche se non conoscessi il mio blog e quindi non sapessi che non sono un esempio di serietà compita - mettiti nei miei panni. Dopo 12 ore chiusa in uno studio legale a leggere norme e giurisprudenza, a zampettare su una tastiera per scrivere quattro pagine di contorti ragionamenti giuridici (rectius “seghe mentali”), a stare dietro alle paturnie (raffinatamente legali) dei propri capi (rectius “descrivere con dovizia di particolari l’attività svolta da allegare alla parcella”). Uomo medio, guardami negli occhi e mettiti una mano sulla coscienza: dopo tutta una giornata trascorsa in questa maniera, può farmi davvero così schifo mettere il cervello in log-off e parlare dell’ultima stagione di Criminal Minds?

Anche perché, uomo medio semi-sconosciuto, se alla fine di una giornata lavorativa mi parli di cose troppo strutturate 1) non riesco a starti dietro; 2) comincio a pensare ai fatti miei e (soprattutto) 3) quando tento di re-inserirmi nella conversazione colleziono magnifiche figuracce.

Come segue.

Localizzazione: Cena-senza-impegno-post-lavoro.

Argomenti affrontati: come da partita di trivial pursuit. Storia/Politica/Geografia/Arte, con criterio di assegnazione assolutamente random. Spettacolo assolutamente no. Troppa leggerezza.

Livello di concentrazione dell’interlocutore: 200%

Livello di concentrazione di No Brain: 1.5%.

Fattori esterni che minano il livello di concentrazione: Al tavolo affianco una ragazza racconta alle amiche le proprie avventure sessuali con il suo capo. Sul luogo di lavoro. Dicesi anche concorrenza sleale.

Livello di concentrazione di No Brain su argomenti di conversazione del Fattore Esterno: 700%.

[…Stralcio di Conversazione]

Interlocutore: “hai presente no?Le grandi opere della storia dell’arte….”

No Brain: “esatto” [Come sa chi mi conosce bene ‘esatto’ è la parola che uso di default quando non seguo una conversazione. Questo era più o meno il decimo esatto della serata. Dopo soli 30 min di conversazione. Un piccolo record]

Int.: “l’Ermitage, il Louvre, i patrimoni dell’umanità

N.B. : “esatto…”

Int. “Anche se credo nulla possa competere…indovina con quale museo?”

N.B. “esatto

Int. “…..scusa come?che vuol dire ‘esatto’?”

N.B. [maledizione!!] “…no….ahem….nel senso che hai ragione tu….ci sono altri fattori da considerare” [di che cavolo stava parlando????concentrati!!!non pensare a questa che sta raccontando i dettagli di quando è stata spalmata sulla scrivania….porca vacca….sulla scrivania, con una riunione nella stanza accanto, vi rendete conto???]

Int. “ecco il punto!!altri fattori!!!per me nulla è comparabile alla Galleria Borghese di Roma!!Hai presente?”

N.B. “ [….] ho presente […] si, ho proprio presente”.
Int. “Lì ci sono le due più belle opere dell’umanità

N.B. “esatto [stavolta ci stava tutto!!]”

Int. “indovina quali sono?”

N.B. “[e che cacchio!!cos’è un’interrogatorio??]….ahem….un aiutino?”

Int.: “una è la statua di Paolina Borghese. E l’altra??Devi indovinare tu!”

N.B. “[Ma perché devo indovinarla io??dimmelo e facciamola finita!!...ok, ok, concentrati….ce la possiamo fare. Dunque, Paolina Borghese-------- quindi, Canova….Canova….] Amore e Psiche!!!”

Int. “No!!!!!!!!!!!!!!”

N.B. “[ecchecazzo!]”

Int: “Amore e Psiche è al Louvre!!!Concentrati!!ho detto Galleria Borghese!!!”

N.B.: “[porca vacca galleria borghese…ok, che faccio?compro una vocale?] ahem…mi arrendo! [abbi pietà, ti prego]”

Int.: “Amor sacro e amor profano. Hai presente?”

N.B. “[ahhh ora ci siamo proprio] come no?ce l’ho giusto come sfondo del pc. Da sindrome di Stendhal

Int. “e di chi è??”

N.B. “[oddio che stress!] ecco….è….è….uh aspetta che m’è volato il tovagliolo!!” [volato con doppio salto mortale dall’altro lato della pizzeria, per di più. Miracoli degli spifferi di corrente]

Int. “è di Tiziano?”

N.B. “[Ferro?] esatto [tiè ora ci sta tutto!]”

Int. “e tu?c’è qualcosa che vuoi chiedere?”

N.B. “si…il conto!!! [e addio per sempre, direi, a te, Paolina e Tiziano!]”

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Ora, il siparietto appena descritto, m’ha portato ripensare - per una serie di coincidenze - invece proprio alla statua di Amore e Psiche di Canova.

Questa sì, a mio giudizio, una delle opere più belle che mai abbia visto (con buona pace di Tiziano).

Anche perché il mito cui si ispira è sempre stato uno dei miei preferiti sin dall’infanzia (quando ero meno monoculturale e molto meno maliziosa di adesso). Così m’è venuta voglia di ricordarlo e raccontarvelo. Ma a modo mio. Con buona pace di Apuleio (cui la tradizione attribuisce l’origine del mito).
Dunque, tanto per cominciare, si dice questo sia uno dei pochi miti in cui Eros (o Amore) è un adulto e non un bambinetto.

C’era una volta una ragazza bellissima di nome Psiche. Della bellezza di Psiche, quell’invidiosa e antipatica di Afrodite era particolarmente gelosa e, quindi, decise di vendicarsi. Ora, dico io, sei la Dea della Bellezza che già di per sé non è una gran specializzazione, ma mi spieghi che senso ha essere considerata la più bella facendo terra bruciata di qualsiasi ipotetica rivale?Mistero della fede. Pare che nell’antica Grecia funzionasse così: eri particolarmente dotato in qualcosa? Il Dio che ne deteneva la specializzazione diventava geloso e ti rovinava la vita. La famosa “invidia degli Dei”. Come se al giorno d’oggi, spuntassero le verruche in faccia alle modelle di Victoria’ Secrets proprio durante la sfilata.

Comunque, Afrodite voleva rovinare la vita a Psiche, quindi cosa fa? Chiama il figlio, quel mammome senza iniziativa di Eros, e gli dice di usare le sue frecce per far innamorare Psiche dell’uomo più brutto e disgustoso della terra.

Fortuna volle che Eros, vedendo Psiche, sentisse finalmente qualche pulsione che lo facesse desistere dal giocare a freccette per il sollazzo degli altri dei e, così, si innamorò di lei.

Nell’estrema democraticità che caratterizzava i miti greci (in cui la donna aveva lo stesso impulso volitivo di un forno a microonde) Eros rapì Psiche, la portò nel suo castello, e i due s’innamorarono e divennero amanti. All’insaputa di Afrodite. Meglio, Eros era innamorato di Psiche, mentre lei di giorno vagava in questo castello e la notte incontrava il suo amante in una stanza buia, senza poter mai vedere il suo volto.

L’equivalente moderno di una Dark Room.

Eros, per nascondere la sua marachella alla madre, aveva escogitato l’espediente della dark room e s’era fatto giurare da Psiche che questa mai avrebbe tentato di vedere il suo volto.

Ora, Psiche (che per accettare un simile compromesso una punta pervertita doveva pur essere) dopo mesi e mesi di questa vita, spinta dalla curiosità, una sera, mentre Eros dormiva, accese una lampada ad olio nella dark room, per poter vedere almeno una volta in faccia il suo amante.

Purtroppo dalla lampada cadde una goccia d’olio bollente sul braccio di Eros che, evidentemente, fra i vari giochetti non aveva in simpatia il masochismo. Il dio si svegliò, capì che Psiche l’aveva visto in volto (e soprattutto che la mamma presto avrebbe scoperto tutto) e, incavolato nero, piantò Psiche proprio lì nella dark room.

Psiche era a pezzi. Nella Dark Room evidentemente si divertiva parecchio (e vorrei ben vedere, se non ti diverti con il "Dio dell'Amore" con chi vorresti farlo?) aveva scoperto di avere per amante un dio e aveva perso tutto per la sua “curiosità”. Come se qualcuna di voi - incontrandosi furtivamente con un amante con le qualità di un Rocco Siffredi - scoprisse di punto in bianco che il proprio uomo ha le fattezze di Jude Law e nel momento stesso della scoperta fosse piantata in asso.

E chi si riprende più?

Insomma, per farvela breve Psiche vagò anni e affrontò varie prove (in cui ad onor del vero dimostrò di non essere particolarmente sveglia) ma alla fine ottenne il perdono di Afrodite e, di conseguenza, anche del figlio mammone.

Amore e Psiche vissero per sempre felici e contenti nell’Olimpo fra gli dei.

La (romanticissima) morale del mito è che non può esistere Eros senza Anima (Psyche in greco, appunto).

Non c’è sesso senza amore/è dura legge nel mio cuore. Lo cantava anche Venditti, no?

Insomma, d’ora in poi, se vi capitasse di andare a Parigi e di trovarvi di fronte a quella bellissima statua, pensate che vuol dire anche questo.

E che quei due “ripresi in quella particolare tensione che precede un bacio”, in realtà, quel bacio, stanno per scambiarselo in una Dark Room.

Se non è tensione questa...
Hai capito Canova, eh?

4 commenti:

  1. Monoculturale. Hai detto benissimo.
    Io, ormai, che sono asociale dichiarata e ci sto benissimo, quando qualcuno tenta di intavolare un discorso dotto con la sottoscritta, lo dico subito che sono ignorante come una capra. Eccetto, ovviamente, il mio campo per il quale, purtroppo per te amico, non posso esserti utile in alcun modo né ti posso dare alcun consiglio sulla tua separazione, né su come evitare il fallimento della tua impresa: sto ancora studiando! ;)
    Quando i miei genitori sentono 'sti ragionamenti, si chiedono se non abbiano fatto male a non mandarmi a raccogliere patate, almeno ora avrei avuto una qualche utilità! :D

    Cmq, io, quando mi si parla e non sto ad ascoltare, invece di dire "esatto", dico semplicemente "eh": ne escono conversazioni surreali, per chi sta ad ascoltare! ;)

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  2. eh...
    effettivamente 'eh' è più utilizzabile di esatto....anche perchè chi mi conosce bene, quando esce fuori un 'esatto'in conversazione, dalla mia bocca, tronca irrimediabilmente la conversazione piccato, perchè sarebbe la prova provata che non starei seguendo...
    ma qualche volta 'esatto' lo uso anche se sto seguendo sul serio....GIUROOOOOO!!!!!

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  3. Caro Avvocato pentito,
    dopo aver letto il tuo blog,
    credo di aver trovato in te la mia anima gemella, l'unica donna che può capirmi in questo mondo pieno di "studi Grandicello".
    Per rendere veritiera la mia dichiarazione d'amore, voglio farti omaggio di questa foto: http://www.google.it/imgres?q=avvocato+pentito&um=1&hl=it&sa=N&biw=1280&bih=923&tbm=isch&tbnid=cmIrjcdwKhW1iM:&imgrefurl=http://www.avvocato.it/2011/07/05/avvocato-

    E' un ristorante che si trova in pieno centro a Pamplona e in cui mi sono imbattuto quest'estate trovando l'illuminazione.

    Caro collega, se è vero che gli avvocati si accoppiano tra di loro, è a maggior ragione fondato ritenere che debbano farlo due avvocati pentiti. Ti pare?

    Cogli l'attimo, ti aspetterò oltreoceano come quella tua collega che è riuscita a salvarsi!!!

    p.s. Che lavoro è riuscita a trovare in USA?

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    1. Mia cara e anonima anima gemella,
      bando agli indugi, orsù, accopiamoci!

      Da due avvocati pentiti cosa uscirà??nel migliore dei casi un rivoluzionario caraibico, direi....

      Riguardo alla foto, ti confido che la conosco già: il nome del blog nasce dalla fusione del nome di questo ristorante (di cui mi aveva parlato una mia amica e nei cui pressi sono stata in pellegrinaggio la scorsa estate) e del titolo di un telefilm che lo scorso anno seguivo molto "Diario di una squillo perbene".

      In tempi di escort ho immaginato che un avvocato militante in uno studio grandicello ha molte affinità con le escort appunto: lavoriamo su (salatissima) tariffa oraria - che cresce con l'aumentare dell'esperienza - e il 98% dei nostri guadagni va ai nostri "proprietari" rectius "capi" ari-rectius "papponi". Ops, chiedo venia per la parola poco pulita (mi riferisco a 'proprietari' ovviamente).

      In ogni caso, cara anonima anima gemella,,,,sicuro sicuro non ci conosciamo già??

      Nel caso fossi davvero un nuovo lettore, continua a seguirmi, supportarmi e tenere duro (nel tuo studio grandicello): se vuoi puoi seguirmi anche su Facebook (scontato lo so, come questa professione, oramai m'ha reso!) cercando il profilo "Avvocato Pentito".

      Oppure mandami pure suggerimenti, racconti sul tuo studio grandicello che vorresti vedere pubblicati su questa "pagina d'indipendenza anarchica" (rigorosamente in forma anonima) al mio indirizzo mail: nobrain.dub@libero.it oppure avvocatopentito@gmail.com.

      ps quanto all'incontro ti aspetto a NY ai principi del maggio odoroso, all'incrocio fra la 72ma e madison avenue, alle 12 di pomeriggio: come segno di riconoscimento avrò un codice di procedura penale "vintage" (tipo edizione 2003).

      pps ah se invece fossi uno dei cari 'cazzoni' che già conosco...complimenti per il commento: ho molto riso ;)

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